Progetti altisonanti, qualche dettaglio, ma nessuna conferma. Questo è quanto trapelato da una riunione del comitato esecutivo dell’NBA in merito all’espansione in Europa dell’organizzazione che gestisce il principale campionato di pallacanestro al mondo, da tempo interessata a sbarcare nel nostro continente con una propria lega.
Come dichiarato dal Commissario dell’NBA, Adam Silver, in una nota congiunta col Segretario Generale della FIBA, Andreas Zagklis, le due organizzazioni hanno intenzione di unire le forze per realizzare un campionato europeo semichiuso, con 16 squadre partecipanti, di cui 12 con diritto di partecipazione permanente.
Silver e Zagklis, altresì, hanno illustrato come il progetto nasca dell’intenzione di mettere in sinergia la capacità organizzativa dell’NBA in materia di stabilità finanziaria e sviluppo economico da un lato, e l’abilità della FIBA di attrarre investitori e tifosi nel nostro continente dall’altro.
Una ‘Serie A d’Europa’
Nonostante i toni sicuri, la nota, nella quale NBA e FIBA del resto affermano come il comunicato non intenda dare il via al nuovo campionato, ma solamente dare notizia dell’avvio dei lavori per la finalizzazione del progetto sportivo, lascia una serie di questioni aperte.
In primis, da chiarire sono struttura organizzativa e data di inizio. Secondo indiscrezioni, il nuovo campionato inizierebbe nel 2026, ed avrebbe l’ambizione di collocarsi sullo scenario cestitico del nostro continente come una sorta di ‘Serie A d’Europa’, elevando la Basketball Champions League della FIBA ad una sorta di ‘Serie B’ continentale.
Rilevante, ma per nulla chiaro, è l’identità degli attori coinvolti nel campionato dell’NBA un Europa. Secondo indiscrezioni rilasciate da media americani, spagnoli e francesi, a partecipare alla lega potrebbero essere un misto di squadre esistenti e di franchigie prossime alla creazione.
Un’Europa divisa
Real Madrid, Barcellona, Olimpia Milano, Bayern Monaco, Fenerbahçe, ASVEL e Paris Saint Germain, oltre a franchigie ubicate in città di particolare interesse per l’NBA, quali Londra, Amsterdam e Lisbona, sarebbero, sempre stando ai rumor, le compagini che gli statunitensi avrebbero individuato per lanciare il progetto.
Qualora tale composizione fosse confermata, l’avvento di un campionato NBA in Europa comporterebbe una sostanziale rivoluzione. In primis, ad essere privilegiate sarebbero squadre appartenenti a polisportive guidate da solide realtà calcistiche, assieme a compagini ubicate in città dove il business attorno al calcio è molto florido.
In secondo luogo, a partecipare alla lega NBA europea sarebbero quasi unicamente squadre dell’Europa occidentale, mentre realtà dell’est e dei Balcani dalla solida tradizione cestistica e dal notevole seguito, come Partizan, Stella Rossa, Olympiacos, Panathinaikos e Žalgiris, resterebbero escluse.
Russia ed Israele
Capitolo a parte, sempre stando alle indiscrezioni, riguarda il caso di Maccabi Tel Aviv e CSKA Mosca, anch’esse realtà storiche del basket europeo che, secondo i piani dell’NBA, resterebbero fuori dal nuovo progetto cestistico statunitense nel nostro continente.
A riguardo, una spiegazione potrebbe trovarsi nella situazione politica attuale, con l’NBA a rappresentare un ente molto critico nei confronti di un’amministrazione Trump che ha posto strette relazioni con Russia ed Israele in cima alle proprie priorità di politica estera.
La risposta di Euroleague
In ultimo luogo, resta da vedere quale sarà la risposta di Euroleague, l’organizzazione che gestisce il principale campionato europeo di pallacanestro, l’Eurolega, al quale partecipa l’élite del basket del nostro continente.
Oltre a Partizan, Stella Rossa, Panathinaikos, Olympiacos, Žalgiris e Maccabi, le ‘grandi’ finora escluse dal progetto NBA, a far parte di Euroleague sono Real, Barcellona, Olimpia, Bayern e Fenerbahçe.
Le quali, qualora le indiscrezioni dovessero trovare fondamento, finirebbero dunque costrette ad effettuare una scelta tra le due barricate.
Matteo Cazzulani