Concluse le Final Eight di Coppa Italia, è possibile fare un bilancio sulla competizione, che seppur iniziata al 35%, per poi passare al 60% della capienza nel weekend, non ha deluso le aspettative regalando un altro grande evento di basket, che ha mostrate le solite sorprese ed emozioni, con gare che hanno saputo tenere gli spettatori sia presenti che da casa con il fiato sospeso fino alla sirena finale. Ecco il pagellone delle Final Eight

TORTONA 10:

La squadra di Marco Ramondino ha saputo stupire tutti, con il suo gioco sfavillante e capace di comprendere tutti sia in attacco che in difesa, continuando una stagione con i fiocchi, iniziata con la semifinale di Supercoppa fino a questa straordinaria finale. I successi della Bertram, soprattutto in attacco son passati dai due americani, JP Macura (definito dallo stesso Messina un giocatore con potenziale da Eurolega) e vero e proprio trascinatore con le sue triple da dietro l’arco e Mike Daum, che nonostante la brutta prestazione in finale, giustificata dalla fatica e dall’arcigna difesa meneghina, ha saputo ben figurare nella competizione. A questi vanno aggiunti gli ottimi apporti difensivi dei due lunghi Cain e Cannon, che hanno lottato come “Leoni” sotto i tabelloni ed un Filloy ed un Mascolo in grande spolvero. La bravura di coach Ramondino è stata anche quella di non far notare l’assenza di un americano di rilievo come Chris Wright, vera bocca da fuoco di questa Tortona in questo campionato.

MILANO 9,5:

Era una squadra che doveva vincere e lo ha fatto ed anche senza troppi patemi. L’Olimpia sembra ormai una macchina ben oliata, con grandi meccanismi difensivi, con giocatori capaci di cambiare su ogni blocco e con una grande fisicità a rimbalzo, fattore rivelatosi chiave in questa coppa Italia. Anche in attacco Milano può disporre di tanti protagonisti, da un rimbalzista d’eccellenza come Kyle Hines, passando per l’imprevedibilità di Rodriguez fino ad arrivare agli abili realizzatori dietro l’arco come Hall, Delaney e Datome, senza dimenticarsi di un anche ottime Troy Daniels. Tutto lascia presagire una squadra che sarà difficile da battere anche ai playoff, con Messina che si è permesso il lusso di tenere fuori oltre agli infortunati Mitoglou e Shields, Tarczewski, Grant e Kell, giocatori che si erano rivelati molto funzionali già durante la stagione.

BRESCIA 8:

La Germani sembra aver svoltato defintivamente la sua stagione, vedendo interrompere una striscia di nove vittorie consecutive interrompersi solo contro l’Olimpia Milano in semifinale ed dopo aver lottato per 35 minuti. Una squadra guidata sempre di più da un realizzatore come Amedeo Della Valle e capace di trovare sempre nuovi protagonisti come successo con Petrucelli e Laquintana in semifinale, ma anche nei quarti si era notato con l’ottimo impatto di Gabriel, ma anche lo stesso Cobbins ha avuto un ottimo impatto nella competizione. L’unica pecca di queste Final Eight nel team bresciano è stato Mitrou-Long, che non è stato capace di mostrare la sua solita vena realizzativa ed è sembrato piuttosto appannato, non tanto comprensibilmente contro l’Olimpia, ma anche contro Trieste non è sembrato nella sua solita ottima forma.

VIRTUS BOLOGNA 5:

Seppur è vero che erano tante le attenuanti, dalle non perfette condizioni di Teodosic ed Hervey ad un Sampson ancora alla ricerca della miglior condizione, quella apparsa a Pesaro è stata una Virtus Bologna irriconoscibile. Una squadra che in semifinale è sembrata crollare nella seconda metà di gara con Tortona, risalendo solo quando ormai era troppo tardi. Le V nere dopo l’agevole vittoria nei quarti di finale con Brindisi in semifinale, oltre ad un Jaiteh in crescita ed ad un Marco Belinelli solido, non hanno trovato risorse, faticando anche in quella metà campo (ovvero quella difensiva) dove molto spesso la squadra di Sergio Scariolo ha costruito le sue vittorie. Possibile che quindi ora arrivi un ulteriore rinforzo, soprattutto dopo la partenza poco prima le Final Eight di Ty-Shon Alexander. Il più negativo nelle fila delle V nere è sembrato Mannion, ancora indietro di condizione e non sembra ancora essersi adattato con il gioco di Scariolo.

ALLIANZ TRIESTE 6: 

La squadra di Franco Ciani è sembrata arrivare scarica dopo un ottima stagione in LBA, non trovando opposizione alla grande prova di Tortona. La squadra triestina paga il fatto anche di non aver ancora trovato un sostituto all’altezza dopo la partenza di Juan Fernandez, infatti Alexander anche si deve integrare negli schemi del coach e Banks e Davis non sono pronti a sobbarcarsi il peso della squadra sulle spalle. A pesare anche la poca mobilità dei lunghi Campani e Delia, che contro la freschezza degli avversari non hanno mai trovato le giuste contromisure, finendo alla fine per capitolare insieme ad il resto della squadra.

DINAMO SASSARI 5,5:

La squadra di Piero Bucchi, complice la quarantena forzata fino al 13 febbraio (3 giorni prima dell’inizio della competizione) non è riuscita ad arrivare preparata alla competizione, non riuscendo ad opporre resistenza alle scorribande dell’Olimpia Milano e complice l’assenza di Bendzius, è riuscita a trovare anche ben pochi protagonisti in fase offensiva. Troppo acerbo ancora è sembrato Diop per resistere all’alta fisicità e stazza dei lunghi dell’Olimpia e Mekowulu ancora non è riuscito a trovare la giusta quadra dall’arrivo in Sardegna e con tutte queste premesse sarebbe impossibile battere il team meneghino. Inoltre anche Logan è sembrato lontano dalla miglior forma e distante da quello visto in LBA e capace di riportare Sassari in zona playoff.

BRINDISI 5,5:

Anche l’Happy Casa esce insoddisfatta da queste Final Eight di Coppa Italia, non essendo riuscia ad opporre una giusta resistenza ad una Virtus volenterosa di conquistare il secondo trofeo stagionale. Quella vista a Pesaro è una Brindisi lontana da quella spumeggiante vista nella scorsa LBA ed in alcuni tratti di questa stagione, dove il doppio impegno ha creato parecchi problemi alla squadra pugliese. Il più negativo nella competizione è stato il centro De Zeeuw, che ha recuperato da poco la giusta condizione ed avrà ancora bisogno di tempo per inserirsi nel roster al meglio.

TRENTO 5: 

Continua il momento negativo della squadra di Lele Molin, capace di vincere una sola gara nelle ultime sette partite di LBA. Un team apparso appanato, che sta pagando anche le fatiche di Eurocup e che si è inceppato anche in campionato, non riuscendo a mostrare più un basket all’altezza della zona playoff. Avendo anche di fronte Brescia la squadra più un forma in LBA al momento, l’esito è stato un ko, nonostante abbia lottato per 40 minuti, ma la maggior lucidità del team di Magro è riuscita a far la differenza. Il team trentino ha anche pagato un Saunders, irriconoscibile, lontano dalle sue miglior prestazione e che è stato capace di produrre solo 2 punti.

 

Valerio Laurenti