Intervistato da “La Repubblica – Milano”, Maodo Lo ha fatto il punti dopo questo inizio di stagione altalenante dell’Olimpia: “È la vita, quando arrivi in una nuova realtà devi aver tempo per conoscere i compagni, l’ambiente, fare gli aggiustamenti necessari per la squadra. Devi essere al meglio perché avvenga tutto il prima possibile ma mi sono infortunato e fermato per due settimane. Il mio corpo ha lanciato un segnale dopo tre anni senza mai riposarmi, forse quel breve stop mi aiuterà. Ora è importante che la squadra giochi bene e vinca partite consecutive come è accaduto con Efes e Venezia”.
Lo è comunque felice di essere a Milano: “Sono molto contento di essere all’Olimpia, dal primo giorno è stato molto divertente giocare con compagni di così grande talento, in una organizzazione che mi ha impressionato. Come Milano: che sia la capitale della moda si capisce subito, per strada, guardando la gente come va vestita. Durante l’infortunio ho avuto modo di conoscere alcuni luoghi Brera, il Duomo, i Navigli e gli stili diversi della città”.
Il playmaker tedesco è stato protagonista del Mondiale vinto con la Germania assieme a Voigtmann: “Vincere la World Cup è stata una grande esperienza che aiuta a prendere coscienza ed aver fiducia nei propri mezzi. L’oro della Germania può essere considerato inatteso ma, dopo il bronzo europeo 2022, volevamo una medaglia. E lo stesso all’Olimpiade di Parigi. È un successo costruito sulla continuità del lavoro, il talento e la disponibilità di un gruppo di giocatori a sacrificarsi per tanti anni per la Nazionale. Ma più del titolo di campione del Mondo, per l’Armani è importante che io e Johannes sappiamo giocare bene assieme, la chimica è fondamentale per i successi di una squadra. Anche Nicolò Melli è già stato mio compagno, a Bamberg: è divertente, responsabile, una grande persona. Lui e Voigtmann, un ragazzo silenzioso che porta alla squadra qualcosa di speciale, sono ragazzi eccezionali che mi stanno aiutando ad integrarmi. E in campo rendono tutto più facile, hanno un I.Q. cestistico elevatissimo. È naturale che mi sia confrontato con loro quando l’Armani mi ha offerto il contratto”.