Questa analisi, focalizzata sull’Eurolega, ha un “approccio” puramente statistico e può aiutare a comprendere meglio dove, quanto e come Bologna dovrà cambiare per essere competitiva nella prossima Eurolega puntando magari ad uno dei primi 10 posti. Per ottenerlo, quest’anno sono servite 17 vittorie, contro le 14 di Bologna. 

I punti interrogativi e, per alcuni, le preoccupazioni, trovano qualche legittimazione analizzando il contributo dato nell’edizione scorsa da chi ha lasciato rispetto a chi invece è rimasto e, in parte, a chi li sostituirà. 

Si analizzano in particolare i “punti deboli” di Bologna nella passata Stagione: 

– Il Tiro da 3 punti 

– I rimbalzi 

– Identità di squadra 

CHI E’ PARTITO 

Sono stati 14 i giocatori schierati in Eurolega (dai 705 minuti di Mickey sino ai 117 di Abass), e 6 di questi se ne sono andati, o sono stati lasciati andare. Questa lista include pure Bako la cui partenza, ad oggi, non è stata ufficializzata ma già conclusa. L’elenco comprende: 

– Mam Jaiteh (33 partite giocate) Quintetto base 

– Semi Ojeleye (24 partite giocate) Quintetto base 

– Milos Teodosic (26 partite giocate) Secondo quintetto 

– Kyle Weems (29 partite giocate) Secondo quintetto 

– Ismael Bako (34 partite giocate) Secondo quintetto 

– Nico Mannion (19 partite giocate) Fuori Rotazione 

IMPATTO DEI SINGOLI 

Sono dunque PARTITI: 

– I migliori per punti realizzati (Jaiteh, Teodosic, Ojeleye) 

– I migliori per numero di canestri realizzati da 2, da 3 punti e totali (Jaiteh, Teodosic) 

– I migliori per percentuale da 2 punti, 3 punti e dal campo (Bako, Jaiteh, Ojeleye) 

– I migliori per numero di tiri liberi realizzati (Bako, Teodosic) 

– Il migliore per Rimbalzi Offensivi, Difensivi e Totali (Jaiteh) 

– Il migliore per Assist (Teodosic) 

– I migliori per Valutazione (Jaiteh e Teodosic) 

– Il migliore per plus/minus (Teodosic) 

– Coloro che hanno finalizzato più possessi (Teodosic e Jaiteh) 

NESSUNO di quelli rimasti ha fatto meglio di quelli partiti; l’eccellenza tra i rimasti riguarda il solo Pajola, il migliore in assoluto, anche dell’intera Eurolega, per palle recuperate in rapporto ai possessi. 

MINUTI, POSSESSI e PRODUTTIVITA’ OFFENSIVA 

La “fetta gialla” della torta identifica il complessivo dei giocatori in partenza e i numeri dicono che: 

– hanno giocato il 44% dei minuti 

– hanno chiuso il 47% dei possessi 

– hanno segnato il 49% dei punti 

Si tratta quindi di un gruppo di giocatori che, pur con uno fuori rotazione, hanno giocato tanto e si sono presi proporzionalmente più responsabilità e con più efficacia dei compagni rimasti. 

IL TIRO DA 3 PUNTI 

Bologna ha usato quest’arma con un ottimo bilanciamento con i tiri da 2 punti ma con la sensazione da parte di molti che su questa specialità si dovesse fare di più in quanto opzione oramai imprescindibile per vincere ad alti livelli. 

Bologna ha tirato da 3 punti con il 37% ed è perfettamente nella media Eurolega; solo 4 squadre hanno tirato sensibilmente meglio. Sulla imprescindibilità del tiro da 3 punti, è tutto vero sino a prova contraria; prova che in questo caso deriva da: 

– le PRIME 4 squadre per numero di tentativi sono rimaste fuori dai playoff 

– 3 delle ULTIME 4 per numero di tentativi sono andate ai playoff 

– Monaco è stato ULTIMO per tiri tentati da 3 e ULTIMO per precisione con un deprimente 32% 

Tornando alla Virtus e analizzando le performance singole ed aggregate sul tiro da 3 punti, troviamo: 

– I giocatori partenti hanno segnato 15 canestri in meno di quelli rimasti ma tirando oltre 100 volte di meno. 

– Il valore aggregato dice che i partenti hanno tirato con il 41% mentre quelli rimasti con il 35%. 

– I 3 giocatori in arrivo (Dobric, Smith e Polonara) hanno tirato con la stessa percentuale media di quelli rimasti (35%) 

– Tra i rimasti, vi sono i 4 peggiori tiratori da 3 punti della squadra e uno di questi, Cordinier, è anche tra gli ultimissimi di tutta l’Eurolega con il 24% (su 2,5 tiri a partita). 

In sostanza, i numeri dicono che il prossimo anno, con questo roster, Bologna è destinata a soffrire di più nel tiro da 3 punti a patto che i rimasti non alzino le loro percentuali. Oppure non resta che guardare a ciò che ha fatto Monaco per arrivare alle F4…. 

I RIMBALZI

Bologna è stata la peggiore di Eurolega nei rimbalzi offensivi e totali, sia assoluti che calcolati in percentuale sui disponibili. Non dovrebbe quindi essere difficile fare meglio. 

Chi se ne è andato ha preso il 63% dei rimbalzi offensivi della squadra, ma i dati più interessanti sono: 

– All’interno del reparto lunghi, Jaiteh e Bako, hanno inciso per il 65% dei Rimbalzi Offensivi giocando il 44% del tempo del reparto. 

– i 6 giocatori del “reparto piccoli” hanno giocato circa 2.500 minuti complessivi catturando 38 rimbalzi offensivi. Il solo Darius Thompson (gigante di 193 cm…) ne ha catturati 37 ovvero 1 in meno in 900 minuti. 

Bologna, per la prossima stagione, dovrà quindi migliorare l’impatto a rimbalzo offensivo dei lunghi rimasti (Shengelia, Mickey), dei nuovi arrivati che allungheranno le rotazioni ma soprattutto da parte dei “piccoli”. 

TEODOSIC e JAITEH 

All’interno dell’aggregato dei partenti, i due giocatori con maggior impatto sono stati Teodosic e Jaiteh, in primis perché hanno chiuso il più alto numero dei possessi: hanno giocato 1/6 dei minuti chiudendo ¼ dei possessi. 

L’impatto di Milos Teodosic è misurabile (parzialmente) con alcuni parametri: 

– 46% di vittorie, 74 di pace e +27 di p/m con lui in campo 

– 25% di vittorie, 69 di pace e -188 di p/m con lui fuori 

Potrebbe bastare ma aggiungo: 

– ha generato per sé e per gli altri, mal contati, 620 punti in 26 partite ( 24 media….) 

– migliore in assoluto di tutta l’Eurolega per Assist in rapporto ai possessi giocati con il 52%; non lontano il solo Rodriguez con il 49% e tutti gli altri abbondantemente dietro. Lontanissimi i vari Micic, Larkin, James, Pangos, tutti poco sopra al 25% . Il nuovo Jaleen Smith è poco sotto al 20%. 

Jaiteh è stato il miglior realizzatore (unico oltre i 100 canestri realizzati e 25 più del secondo), miglior rimbalzista offensivo, difensivo, complessivo (unico oltre i 150) e il migliore per valutazione totale. Numeri consistenti da coprire perché richiedono anche integrità fisica e assenza di infortuni per poter giocare tutte o quasi le partite per tanti minuti. 

IDENTITA’ DI SQUADRA 

I numeri dicono: 

– 14esimo posto in classifica 

– 14esimo per punti realizzati 

– 15esimo per punti subiti 

– 17esimo per plus/minus 

Un contesto quindi di mediocrità sia offensiva che difensiva, che non lascia spazio a recriminazioni e che dimostra la mancanza di una IDENTITA’ di SQUADRA mai trovata durante la Stagione. E quando non hai una identità cui “aggrapparti” nei momenti di difficoltà, poi arrivano le rovinose sconfitte e le rimonte avversarie non arrestate. 

Squadre classificate poco più avanti o anche dietro a Bologna hanno questa identità, 

– Milano e Stella Rossa: ritmi lentissimi sono tra le prime 5 difese 

– Baskonia e Alba: ritmi velocissimi sono tra i migliori attacchi 

e hanno sempre cercato di imporla. 

Poi ovviamente la qualità del roster decide il risultato e, la Virtus, pur dovendosi adattare, ha vinto 6 delle 8 partite contro queste squadre. 

Bologna per tutta la Stagione ha dovuto giocare le sfide nella confort zone avversaria e, nonostante ciò, ha battuto 12 delle 17 squadre partecipanti. Le 5 con cui è sempre stata sconfitta sono tutte approdate ai playoff (Oly, Partizan, Monaco, Zalgiris) + l’Efes campione in carica. 

CONCLUDENDO 

Per Bologna è in corso la rivoluzione “post Teodosic”; verrà a mancare quello che, con grande distacco sugli altri, è stato il miglior giocatore e non solo il più carismatico. Nella scorsa stagione la Virtus ha segnato poco (78 punti) ma soprattutto ha attaccato “male”, con un rating appena sotto a 1,10 punti per possesso a fronte di una media in Eurolega di 1,14. 

Questo dato è importante da considerare poiché è auspicabile che con una nuova configurazione di squadra e una nuova organizzazione in attacco, possa essere incrementato. Se lo si porta ai valori medi di Eurolega, anche con un ritmo di gioco più basso, gli 80-81 punti a partita non sarebbero difficili da raggiungere e Bologna sarebbe nella media Eurolega. 

Resta l’aspetto difensivo, quello apparentemente più da migliorare dove anche in questo caso va però analizzato il rating (punti subiti per possesso). Pur con le batoste subite, ci si accorge che Bologna si trova in una posizione di metà classifica e, tra quelle andate ai playoff, Monaco e Partizan hanno fatto peggio. La squadra che sta nascendo sembra più affidabile sotto l’aspetto difensivo, pur mancando un lungo “lungo”; anche in questo caso, con una organizzazione diversa, con giocatori che tengano meglio l’1vs1 e lunghi più adatti agli aiuti e rientri in area, si potrà fare meglio. Ma il punto fondamentale per la prossima stagione sarà quello di creare o trovare la sua “identità”, qualunque essa sia, ma che gli possa permettere di giocare nella propria “confort zone”. Tanto meglio se questa identità sarà quella di una squadra che corre, che diverte, che segna molto e che combatte per segnarne uno in più dell’avversario. 

Ma per i tifosi può andar bene anche una “simil Zalgiris”, passata in 1 anno da ultima ai playoff, perché vincere cancella un pessimo basket squadra. 

di Stefano Ballotta (PiriNumbers)