“Per fortuna si gioca subito”
Immagino che un pensiero simile sia passato per la testa ai protagonisti del mondo Olimpia, dopo il ko subito al “Palau” per mano del Barcellona di Jasikevicius.
Il concetto sopra riportato è un’istantanea del momento di Milano, chiamata a reagire prontamente davanti al proprio pubblico oggi contro la Tezenis Verona, per evitare che qualche malumore possa iniziare a fare capolino dalle parti di Assago.
Di certo non si può e soprattutto non si ha l’intenzione di parlare di crisi perché sarebbe una lettura scorretta del momento attuale dei meneghini, uno di quelli che durante le stagioni sono fisiologici.
La sconfitta di Barcellona, immediatamente successiva a quella di Venezia, fa male, perché il passivo è pesante certo, ma soprattutto per lo sviluppo della gara ha visto gli ospiti in nettissime difficoltà sui due lati del campo mentre i catalani imperversavano.
Ci sono però delle concause che spiegano i due stop delle scarpette rosse, una su tutte l’infortunio di Shavon Shields che condiziona le pur ampie rotazioni a disposizione di Messina e, per evidenziare un altro aspetto tutt’altro che marginale, toglie punti dalle mani dei milanesi viste le note capacità offensiva dell’ala piccola in maglia 31.
Il danese sarà rivalutato in 6-8 settimane, dopo la lesione tendinea al piede sinistro e in questo tempo la squadra dovrà ritrovare dei nuovi equilibri, cosa facile da dire, ma non da attuare alla luce dei profondi cambiamenti che hanno caratterizzato l’estate della compagine lombarda
Guardando le gare di Milano balza all’occhio immediatamente come il talento sia assai diffuso in tutti gli elementi, ma allo stesso modo sembra mancare ancora una complessiva amalgama che possa permettere al collettivo di essere ancor più performante.
In un simile contesto, comprensibilmente in evoluzione, un’assenza come quella sopracitata ha un peso specifico che risulta ancor più importante.
Non bisogna inoltre dimenticare che l’uomo attualmente incaricato di supplire al vuoto lasciato dal succitato numero 31 è un altro rientrante, Gigi Datome al quale va concesso il tempo di riadattarsi al ritmo partita.
A Barcellona, dopo un quarto d’apertura chiuso pari a quota 21, che pareva essere il preludio a tutt’altro match, l’Olimpia non è più riuscita a trovare fluidità in attacco e soprattutto ha fatto grande fatica a contenere in difesa i padroni di casa, con i cambi di ritmo in transizione di Satoransky che hanno creato non pochi grattacapi ai ragazzi di Messina.
In una serata come quella del “Palau”, con i tiratori in difficoltà, anche per evidenti meriti della difesa di Jasikevicius che ha tolto spazio e opzioni agli avversari, un giocatore abile nelle situazioni di gioco rotto come Mitrou- Long avrebbe sicuramente fatto comodo.
Avendo citato l’ex bresciano, visto poco in questo inizio a causa di un infortunio, viene naturale soffermarsi sul rendimento generale dei nuovi arrivati.
La trasferta catalana ci ha mostrato un Brandon Davies in grande spolvero, il numero 0 ha fatto un’ottima prestazione che va ben oltre i meri 18 punti segnati, dimostrando abnegazione difensiva e un’ottima presenza anche in materia di produzione offensiva, sicuramente una crescita importante che serve molto a Messina.
Se Baron, Pangos e Voigtmann stanno confermando le attese altrettanto non si può dire di Tonut e Thomas i quali per motivi diversi stanno rendendo meno di quanto fosse lecito attendersi.
Il primo deve ancora abituarsi ai ritmi dell’Eurolega e, più generalmente alle pressioni derivanti dal cambio di maglia, mentre al secondo, come detto dal suo allenatore, serve tempo la richiesta tattica che gli viene fatta è diversa da quella che gli veniva chiesta in Baviera.
Tuttavia quando ha avuto continuità ha dimostrato di poter essere un fattore per i suoi e la partita con Brindisi, (17 punti), ne è la prova.
La vecchia guardia complessivamente sta rispondendo bene, soprattutto nei soliti Hines e Melli.
Insomma per Milano queste due sconfitte arrivate con squadre forti, fanno parte del percorso di crescita, la squadra di potenziale ne ha tanto.
In questo contesto di rodaggio generale, lo score stagionale, sia in campo europeo che italiano, sorride ai meneghini.
Ora non resta che lasciare che la stagione prosegua, sapendo che quest’Olimpia, una volta trovata la giusta amalgama, sarà ancor più competitiva di quanto non sia già adesso.