Genio e sregolatezza, tanta passione e poca ragione, un giocatore che si mal sopporta quando è avversario ma che (con forte troppa leggerezza) si erge ad idolo quando difende i colori della propria squadra del cuore.

Kenny Gabriel, non da oggi, è tutto e il contrario di tutto, come dimostrato in maniera piuttosto evidente in occasione della vittoria che la Fortitudo Bologna ha ottenuto sull’Urania Milano (75:66).

Una partita nel complesso equilibrata, che una Effe scudata con più energie ha deciso sulla lunga distanza su una Milano arrivata agli ultimi dieci minuti senza benzina, nella quale Gabriel ha dapprima messo Bologna nei pasticci, per poi salvare capre e cavoli.

Una prestazione in doppia doppia

Gabriel ha disputato tutto il secondo tempo gravato di tre falli, frutto di una pessima gestione della propria partita nella prima metà dell’incontro, e dell’ennesimo eccesso di irruenza appena prima della pausa lunga, che a Bologna è costato falli tecnici e tiri liberi ampiamente evitabili.

Nel secondo tempo, l’ex Brescia è stato poi determinante, con due triple realizzate nelle prime battute del terzo quarto, ed un totale di 14 punti messi a segno nella seconda metà dell’incontro per completare una partita in doppia doppia, con un bottino personale di 23 punti e 12 assist.

Dunque, che Gabriel sia l’MVP dell’incontro, anche perché davanti la Fortitudo ha faticato ad ottenere qualcosa da altri, eccezion fatta per Pietro Aradori, autore di 21 punti, e Deshawn Freeman con 15 punti.

Un atteggiamento da rivedere

Ad essere totalmente obiettivi, un atteggiamento troppo irruente, verificatosi non solo nella partita di stasera, non porta acqua al mulino della Effe scudata, per lo meno sul lungo termine.

Meglio un uovo oggi che una gallina domani, si potrebbe obiettare, ma la mentalità di Gabriel, che qualora non dovesse cambiare potrebbe finire per fare più male che bene alla Fortitudo, desta molte perplessità.

Aggressività difensiva decisiva

Digressioni caratteriali a parte, decisiva nell’economia generale della partita è stata una difesa con la quale coach Attilio Caja, nell’arco dei quaranta minuti, ha tenuto gli ospiti a 66 punti realizzati, con altresì 14 palle perse provocate per mezzo di 8 palle rubate.

Proprio un’aggressività difensiva particolarmente solida, nello specifico, ha costituito l’ancora alla quale Bologna si è aggrappata per tenere Milano a contatto, e finire l’Urania nell’ultimo quarto vincendo il quarto periodo con un parziale di 16:5.

Matteo Cazzulani

Nella foto: Kenny Gabriel. Credits: Fortitudo Bologna / Valentino Orsini