NAPOLI – Head Quarter Gevi. La situazione in casa Napoli è davvero critica. L’ennesima mancanza ad un appuntamento così importante come quello dello scontro diretto con Reggio Emilia fa sprofondare la squadra azzurra al penultimo posto in classifica. Se il campionato finisse oggi, sarebbe retrocessione in A2. A peggiorare la situazione è stata poi la sospensione momentanea di Simone Zanotti dal gruppo squadra per gravi motivi disciplinari; sintomo del fatto che l’aria in casa GeVi non sia delle migliori.

Lo steccare una partita contro una diretta concorrente per la salvezza, e steccarla con un passivo di 18 punti, (80-62) è il risultato di un gruppo che ha quasi dato per spacciate le proprie sorti.

Un match quello in casa della UnaHotels privo di mordente, carattere, cattiveria agonistica. Tutti valori oramai smarriti già da un pò e che il gruppo tifosi auspica di ritrovare in extremis per il finale di campionato.

Si evincono quindi ad oggi determinati limiti della società partenopea: una totale mancanza di progettualità ed esperienza nel formare il team ad inizio stagione focalizzondosi solo ed esclusivamente su mere statistiche personali e scegliendo giocatori non congeniali a quelli che avrebbero dovuto essere (in passato) i principi ed i dogmi del basket Buscagliano. In corso d’opera, per quanto possibile, coach Pancotto ha provato e sta provando ancora oggi a rimettere insieme i cocci di un vaso ormai troppe volte crepato e ogni volta tentato di essere ricostruito ma con risultati molto vani e sempre con un tassello in meno.

Altra nota negativa è stata l’elevato turnover di giocatori durante la regular season che non ha giovato minimamente a rafforzare e consolidare l’equilibrio della squadra: prima Emmitt Williams poi Agravanis, in seguito Johnson e Davis lasciato addirittura ad una diretta concorrente come Verona…per non dimenticare poi le tensioni con Stewart che era sul procinto di partire e poi ora con Zanotti. Per una piazza così importante come Napoli, con un bacino di utenza così ampio, avere una realtà cestistica come quella attuale fa male a tutto l’ambiente.

Ci sono stati senza dubbio spunti positivi al fine di poter contenere e migliorare una situazione che da inzio anno si prodiga senza trovare una soluzione; la presenza del patron Grassi è senza dubbio un vanto per la società che ha provato sempre ad essere “sul pezzo” con i continui interventi sul mercato ma il peccare da un punto vista dell’esperienza ha giovato un brutto scherzo per adesso o per lo meno non ha reso quanto si sarebbe sperato.

Ritornando poi al fattore squadra, il non essere sempre concentrati per tutta la durata dei 40 minuti del match ha scaturito l’attuale posizione in classifica.

Seppur si hanno avuto varie occasioni per portarsi in vantaggio in più circostanze (vedi Varese, Verona, Tortona) alla fine hanno sempre pagato dazio di fronte a squadre più esperte.

Come dichiarato più volte da coach Pancotto: “La nostra è una squadra giovane, manca un pò di concretezza, esperienza e mentalità.” – “La differenza tra noi e le grandi squadre è che noi dobbiamo essere sempre al top della condizione, le grandi anche se non lo sono, hanno dei giocatori che riscono a risolvere le gare stesse”.

Napoli è in un momento difficile, come da tradizione partenopea, un famoso proverbio dice: “o’ napulitan s fa sicc ma nu mor!” (il napoletano soffre, dimagrisce, ma non muore!) – Si spera in un colpo di coda degli azzurri al fine di salvare una stagione che non promette nulla di buono.

 

 

Edoardo Cafasso