Una stagione partita male e che non sembra volersi raddrizzare. Quattro allenatori cambiati per scarsi risultati, ma che non sembrano essere liberi di poter prendere le proprie decisioni. Una squadra con una storia importantissima tenuta in mano da un suo ex mito, per un Presidente che fino a poco tempo fa era l’idolo della tifoseria per il suo passato in maglia biancorossa, e che ora è diventato il nemico pubblico numero 1. Ma andiamo con ordine…I problemi con i coach non sono stati gli unici causati da Rowan durante l’annata: in primis la voce che vedeva la squadra trasferita a Firenze. Una supposizione che se vera non farebbe male soltanto ai pistoiesi, ma a tutti coloro che identificavano nella squadra toscana. Pistoia è infatti un pezzo di storia della nostra Serie A, a differenza del capoluogo toscano, che sì sarebbe affascinante ma dove il basket sarà sempre il figlio minore.
In secondo luogo l’acquisto di Maverick Rowan figlio di Ron. Il figlio del presidente non sarebbe nemmeno un giocatore malvagio, buona presenza fisica a rimbalzo e qualche punto nelle mani, ma più volte durante la stagione lo abbiamo visto in campo con tanti minuti in più di quelli dovuti. Ieri durante la conferenza post partita il coach di Pistoia Gasper Okorn ha dichiarato che effettivamente Rowan ha giocato 37 minuti (con un “”ottimo”” 17% dal campo) per motivi non propriamente legati al parquet. L’ennesimo tornado che ruota intorno alla squadra, forse quello più grosso. Il rapporto con i tifosi, in particolare con la Baraonda, non è mai stato dei migliori, e la squadra non riesce a reagire a quella che sembra una crisi senza fine. Ora infatti i toscani sono ultimi a 8 punti a parimerito con Cremona. Una situazione quella dei toscani che non sembra risolversi e che di certo non aiuta Della Rosa e compagni.
Matteo Cappelli