Due quarti, tanto è durato il match della Fruit Village Arena – PalaBarbuto. A spuntarla, per avere ancora qualcosa da chiedere oltre che per il talento, è la Dolomiti Energia Trentino, spinta da un ispirato Jordan Ford, autore di 26 punti e dal 18/32 dal perimetro.
Napoli, spensierata e felice della salvezza ragiunta, non oppone più di tanta resistenza, forse anche scarica mentalmente dopo una stagione passata a rincorrere un sogno che sembrava sempre più un miraggio.
Decisiva l’accelerata ad inizio secondo tempo, Trento trova canestri e difesa per scappare, partita in archivio e ora tocca sperare che Brescia non superi Treviso per ottenere il terzo posto.
LA CRONACA
Napoli parte subito forte con l’alley-oop Pangos-Totè e due palle perse forzate agli ospiti, la Dolomiti subisce la vitalità dei partenopei e solo dopo una serie di extra pass pazienti riesce a muovere per la prima volta il proprio punteggio con l’inchiodata di Mawugbe, peccato per lui che Totè lo ripaghi allo stesso modo sul ribaltamento di fronte, duro castigo per la disattenzione difensiva del lungo trentino.
Ma la sveglia sortisce l’effetto sperato, Pecchia è il motore del break di 13-0 che ribalta in un batter d’occhi la situazione, proprio nel momento in cui il neoproprietario Matt Rizzetta fa il proprio ingresso in campo, accompagnato dal socio in affari di Shaquille O’Neal Michael Parris (6-15).
Napoli si riavvicina con Green e Woldetensae, tuttavia Bayehe e Ford tengono a distanza i padroni di casa (15-20).
Ma non per tanto tempo, Treier pesca il bersaglio grosso ed il canestro di Lamb vale solo il +3 per gli uomini di Galbiati al 10’ (19-22).
È ancora l’estone ex Sassari a colpire dalla lunga distanza per i partenopei, poi Totè loimita e trova il sorpasso (25-24).
È un momento brillante per gli spensierati partenopei, la palla va in angolo da Woldetensae e la tripla diventa normale conseguenza per una squadra che gioca consapevole del lavoro già fatto.
Trento resta in scia, riuscendo a trovare canestri anche da situazioni complicate o da viaggi in lunetta, la tripla di Zukauskas permette all’Aquila di rimettere il naso avanti (36-39), l’appoggio di Lamb replica al canestro pesante di Woldetensae che si vede negare il controsorpasso dal dentro-fuori del pallone sul suo nuovo tentativo dal perimetro.
Il finale di primo tempo è di marca ospite, al 20’ è 39-47.
La ripresa si apre con il botta e risposta tra le due squadre, brilla Totè, sempre in connessione con Pangos, mostra il suo rilascio pulito Green (47-53).
L’Aquila aggiorna il massimo vantaggio con i canestri pesanti di Lamb e Cale, poi Zukauskas regala il primo distacco in doppia cifra (52-62) a conferma della performance sopra le righe dal perimetro.
È il momento della Dolomiti Energia, Niang piazza la schiacciata ad una mano, Ellis intuisce il passaggio e parte in contropiede, inchiodata in reverse e 52-66 che obbliga Valli al time out.
Napoli è solo Green, nel frattempo si accende anche Jordan Ford, ennesima tripla, per il 54-71, poi il giovane Badalau porta a casa il ferro, +19, il ventello è questione di attimi e lo firma ancora Ford a cronometro fermo (54-75).
Sulla panchina azzurra si sbraccia coach Valli, per nulla contento dell’atteggiamento quasi balneare di alcuni dei suoi, la squadra ha un sussulto e accorcia con Treier e Pullen fino al -13 (67-80) ma viene punita nel finale di terzo quarto dall’ennesimo bersaglio grosso pescato da Zukauskas, all’ultima pausa è 67-83.
Ancora una volta Valli vuole strigliare i suoi dopo un avvio di quarto periodo un po’ soft, non bastano, infatti, l’attivazione di Zubcic ed il momento d’inventiva di Pangos, Trento ha più voglia di vincere la partita e lo si vede dalla ferocia con cui Quinn Ellis attacca le linee di passaggio per poi fuggire in contropiede.
La notizia degli ultimi 10’ è la grande prestazione di Denis Badalau; il giovane rumeno scuola Olimpia Milano trova due triple dall’angolo, valgono il +19 (82-101).
Ormai, qualora ce ne fosse stato bisogno, il clima partita ha lasciato spazio a quello di festa per la salvezza; Ford ha gioco facile dal perimetro ma al palasport interessa di più che Mabor, dopo svariati tentativi, trovi il canestro, scatenando un’esultanza calcistica.
All’inizio dell’ultimo minuto il pubblico di casa tributa un’ovazione a capitan De Nicolao, finisce 87-114
Nell’immagine Jordan Ford, foto Ciamillo-Castoria
Elio De Falco