Le parole dei due coach, quello della Vanoli Cremona Pierluigi Brotto e quello di Trento Paolo Galbiati, dopo il loro scontro nel ventiseiesimo turno di LBA:
PIERLUIGI BROTTO:
“C’è molta amarezza, anche perché abbiamo fatto una partita a tratti molto bella, anche se avevo la percezione che sarebbe andata a finire come è stato. Non abbiamo ammazzato la partita quando ne abbiamo avuto l’opportunità, e non solo facendo canestro, ma soprattutto imponendo qualche stop in più agli avversari; e in questo modo abbiamo speso energie che ci sono costate la sconfitta. Nel finale ci siamo preoccupati più dei problemi che delle soluzioni; Trento ci ha un po’ incartato, ha mischiato i quintetti, palesando la loro intesa figlia del lavoro prolungato con il loro allenatore. Peccato avere perso un’opportunità ghiotta per fare un passo avanti importante; opportunità persa a causa della mancanza di lucidità necessaria ad affrontare con pazienza le avversità. La superiorità fisica nel gioco interno, è anche stata un fattore determinante. Che avevamo compiuto una grande impresa e che sarebbe stata una grande soddisfazione. Certamente l’emotività che non ci ha consentito di mantenere la lucidità necessaria, non è riconducibile a cattiva volontà, quindi devo comunque congratularmi con i miei giocatori”.
PAOLO GALBIATI:
«È stata una partita durissima per noi: per 25 minuti abbiamo difeso male, siamo scivolati fino al -15 commettendo anche errori piuttosto banali. Corey Davis ha disputato una gara incredibile, ma avremmo dovuto fare sicuramente meglio su di lui. La nostra partita è cambiata quando abbiamo iniziato a difendere con maggiore intensità, e poi Quinn Ellis ha segnato un canestro incredibile. L’idea era quella di mettere la palla nelle mani del nostro miglior giocatore nell’attaccare il canestro, circondato da quattro tiratori. Cremona è una squadra con tantissimo talento e in casa gioca molto bene. Sapevamo che non sarebbe stato semplice portarla a casa. Siamo stati molto bravi a rimbalzo d’attacco, dove abbiamo catturato ben 18 carambole offensive: è stato un elemento chiave della nostra vittoria».