John Petrucelli, che la scorsa stagione ha ottenuto anche il passaporto italiani, è stato intervistato su Basket Time di TeleTutto, queste le sue parole riportate da Il Giornale di Brescia:
“Nessuno sa che lo scorso anno Naz ed io abbiamo dato vita a una sfida interna durante tutti gli allenamenti. Scommettevamo cene a fine settimana. Eravamo sempre uno contro l’altro nelle esercitazioni cinque contro cinque. Chi perdeva più spesso doveva pagare la cena. Pian piano, hanno iniziato a scommettere anche i nostri compagni. Risultato? I nostri allenamenti hanno raggiunto livelli d’intensità elevatissimi. A volte erano più tosti delle gare di campionato. Ecco, questo è uno dei segreti del successo della passata stagione”.
“Il numero 11? “Lo indossavo a inizio carriera, fino al giorno in cui un compagno mi chiese di poterlo utilizzare per rendere onore alla memoria di suo padre. Scelsi così il 7. Ultimamente, però, questa cifra torna costantemente davanti ai miei occhi. Vedo l’undici raddoppiarsi ovunque, come se fosse un segno. Proprio così, tanto che ho deciso di tatuarmi l’angelo e il numero. Se volete, possiamo vederla in questo modo: Germani, sarò il tuo angelo”