Nella giornata odierna si è tenuta una conferenza stampa congiunta tra l’Eurobasket Roma (squadra di A2) e la Roma Volley femminile (squadra che milita in A1 nella pallavolo) nel Pallazzo degli Uffici all’Eur per parlare della situazione impianti nella capitale.
A prendere inizialmente la parole è stato il Responsabile delle Relazioni esterne dell’Eurobasket Roma Gianni Bastianelli, che sostituiva il presidente della squadra romana, che non era potuto essere presente a causa di un problema fisico, queste le sue dichiarazioni:
“Non avere l’occasione di poter disporre in città di una struttura a norma per due sport di elevato interesse nazionale come pallavolo e pallacanestro, tornati prepotentemente alla ribalta in occasione della disputa delle Olimpiadi, con il ritorno ai Giochi dopo 17 anni della Nazionale dell’Italbasket grazie all’impresa di Belgrado, rimane una grossa pecca, soprattutto in quella che è la Capitale d’Italia. Ci auguriamo che il lavoro fatto insieme all’intero comparto istituzionale possa dare i suoi frutti, per consentire ai due team di non allontanarsi forzatamente dal territorio di cui vogliono farsi portabandiera.”
A seguirlo è stato il GM dell’Eurobasket Roma Michele Scatarzi , che ha spiegato:
“Questo è un aiuto che chiediamo alle istituzioni, sia per premiare l’impegno della squadra sia per per quello che fanno per il movimento. Giocare fuori Roma crea distacco tra il settore giovanile e la società, che è costretto a star lontano dalla squadra, come accaduto quando la società ha giocato a Cisterna di Latina e Ferentino. La società deve poter investire nella squadra e non nel palazzetto. Le squadre possono essere da traino per il movimento e l’Eurobasket lo dimostra lavorando molto sul settore giovanile. Abbiamo bisogno che le istituzioni ci vengano in soccorso sulla questione impianto”.
Il GM ha continuato parlando di un possibile Piano B e del perchè non sia andato a compimento il progetto riguardante l’impianto del Tre Fontane:
“Ci stiamo preparando anche nel caso dovessimo emigrare da Roma, è una situazione che non speriamo di vivere, ma in caso avvenisse saremmo pronti. Il “Tre Fontane” è stato un dispiacere, dopo un lungo scambio per iniziare i lavori, non ci è stata data la possibilità di riqualificare l’area”