Le parole del coach della Pallacanestro Trieste e quello della Pallacanestro Varese Massimo Bulleri prima del loro scontro in campionato:
Eugenio Dalmasson:
“Ci troviamo nuovamente a vivere una situazione particolare. La prima ragione è che affronteremo una squadra assente dalle competizioni da 4 giornate, poi perché abbiamo appreso ufficialmente che scenderemo in campo domani, solo qualche ora fa. Dopo la sconfitta con Sassari però, tornare a giocare subito è probabilmente la miglior cosa per voltare subito pagina lasciandoci alle spalle quello che abbiamo fatto (o non fatto) domenica.
Una eventuale vittoria domani ci metterebbe nella condizione di pensare di aver fatto un girone di andata importante. Lo diventa soprattutto alla luce delle vicissitudini che abbiamo vissuto, con le 8 partite disputate in 25 giorni, un tour de force duro sia dal punto di vista fisico che da quello mentale. Adesso dobbiamo tornare a focalizzarci sul nostro obiettivo, perché il nostro percorso di recupero non è terminato e ci troveremo davanti ad un girone di ritorno complesso da vivere partita per partita. Dobbiamo aver pazienza ma sicuramente le quattro vittorie di fila e la qualificazione alle Final Eight ci fanno essere moderatamente ottimisti sul fatto che stiamo facendo bene il nostro lavoro.
Occorre però rimanere molto concentrati perché come abbiamo visto le situazioni possono cambiare in ogni momento e non escludo che vi potranno essere altri condizionamenti esterni dettati dai problemi di Covid (ad esempio). Continuiamo a ragionare nel breve e medio periodo.
Rispetto alla sfida di domani, sarà un piacere rivedere sia Michele che Artūrs, due ragazzi che hanno messo a Trieste delle buone basi per la loro carriera. Uno ci è nato e l’altro ha trovato qui un palcoscenico per farsi notare a livello nazionale. Mi aspetto che facciano una partita di livello, dimostrando le loro capacità. Avremo davanti Scola che è uno tra i giocatori più belli da vedere dell’intero campionato, un giocatore che dà lustro a tutto il torneo. Parliamo di una Varese in ogni caso tutta da decifrare.
La parola d’ordine è “concentrazione”, su di noi prima di tutto, sul fare la nostra partita e le cose che sappiamo fare bene, come è stato in questo ultimo periodo. Dobbiamo essere bravi a seguire il nostro piano partita, cosa che non ci è riuscita domenica. Non è tanto l’aver perso contro una Sassari clamorosamente efficace, quanto piuttosto l’aver sbagliato la lettura dei ritmi e del gioco che dovevamo fare. Tornare in campo subito, lo ripeto, è la cosa migliore. Domani l’obiettivo è di affrontare con massimo impegno e serietà la partita, come d’altronde facciamo sempre.
Una grande lezione che abbiamo appreso quest’anno è stata quella di giocare con la Virtus Bologna, appena rientrati dal Covid. Loro hanno giocato su ogni pallone con grande intensità. Hanno giocato una partita vera e a noi è servito molto in quel momento. Siamo stati presi a schiaffi, non solo per la bravura loro ovviamente, anche per le evidenti difficoltà nostre, ma quello è il modo migliore per riprendere coscienza di cosa è il campionato .
Il mio augurio più sincero per Varese è quello di recuperare al più presto tutti i giocatori e la condizione, anche se la parola d’ordine è avere molta pazienza”.
Massimo Bulleri:
«Dopo questa pausa forzata ho ritrovato gente seria, motivata, orgogliosa e che ha a cuore le sorti di questa stagione. Sono convinto che tutti i ragazzi daranno più di quanto fatto fino ad oggi per finire l’anno nel migliore dei modi. Con questo spirito e questo atteggiamento, finalmente, domani torniamo a giocare; ci sono delle regole da rispettare e quindi faremo il massimo con quello che abbiamo a disposizione e solo alla fine vedremo cosa ci dirà il tabellone. I sette “senior” che giocheranno sono Ruzzier, De Nicolao, Strautiņš, De Vico, Ferrero, Scola e Morse; oltre a loro ci saranno i giovani Virginio, Librizzi e Van Velsen che potrebbero avere la possibilità di calcare per la prima volta un parquet di Serie A. Non so quale sarà il rendimento fisico dei miei; il Covid-19 è una malattia sotto certi versi sconosciuta, soprattutto per quel che riguarda gli strascichi che potrebbero pesare su uno sportivo. Oggettivamente non sappiamo cosa succederà, ma lo stress fisico sarà uno degli aspetti su cui domani cercherò di stare più attento, dosando al meglio le energie che in questi pochi giorni che abbiamo avuto a disposizione sono state in parte recuperate e in parte mantenute. Come affrontare questi incontri tutti ravvicinati? Dobbiamo pensare che sia un periodo di infrasettimanale “normale” cercando di estromettere dal discorso tutte le considerazioni legate al Covid-19. Dovremo approcciare le cose giorno per giorno, partita per partita, cercando di fare il meglio. Ovviamente il lavoro in palestra andrà plasmato su quelle che sono delle oggettive mancanze, ma nulla di diverso rispetto a quanto avremmo fatto in una situazione normale o a quanto già abbiamo fatto nelle scorse settimane quando abbiamo dovuto fare a meno degli infortunati che, di volta in volta, abbiamo avuto. L’importante sarà riuscire a mantenere la concentrazione partita dopo partita cercando di giocare sempre a testa alta».