Spanoulis e Diamantidis – Prima amici poi nemici

La storia inizia a fine anni ’90, l’epoca d’oro del basket europeo. I protagonisti sono due ragazzi fisicamente abbastanza diversi. Dimitris è più slanciato, Vasilis più compatto. Entrambi vengono dalla montagna, ed entrambi hanno una dedizione al lavoro unica. Hanno un’altra cosa in comune, sono pazzi per la pallacanestro. Giocano nello stesso ruolo, playmaker. Hanno quella scintilla negli occhi che fa intuire che un giorno diventeranno qualcuno, uno (Vasilis) per il talento spropositato, l’altro (Dimitris) per le doti fisico/atletiche e la sua buona parte di talento. Entrambi debuttano nelle squadre delle proprie città, per essere lanciati poi nel basket che conta da squadre di mezza classifica del campionato di serie a greca. Spanoulis al Maroussi e Diamantidis al Salonicco, detta così con il senno di poi sembra una barzelletta.

Anno della svolta

Correva l’anno domini 2005 ed il giovane Diamantidis è fresco campione in carica del campionato greco in aggiunta alla coppa di Lega vinta sempre lo stesso anno e all’oro degli europei in Serbia con la nazionale, un’annata niente male. Non è ancora iniziato il campionato che la dirigenza del Pana dichiara di aver comprato un giovane che può far comodo alla squadra, un compagno di nazionale per Dimitris, ovvero Vasilis Spanoulis. I due per la prima volta si incontrano, ovviamente insieme vanno alla grande. I due faranno parte anche di quella nazionale che menzionammo nell’ultimo episodio, quella da dove è incominciato tutto, quella dell’argento in Giappone. I biancoverdi aggiungono un altro campionato e un’altra coppa di Lega alla bacheca, la squadra addirittura va vicinissima ad una Final Four di Eurolega, ma i greci si fanno ribaltare la serie da 1-0 a 2-1 con il Baskonia ai quarti. La delusione è cocente e Spanoulis inizia a sentirsi un pò stretto in Grecia e nell’estate del 2006 tenta la carriera americana, vola aHouston, con i Rockets. Come spesso capitava in quegli anni, le carriere degli europei in NBA avevano poco successo. Tempo una stagione Vasilis era tornato all’ovile. In quella stagione il Panathinaikos aveva vinto l’Eurolega e Dimitris ne era stato il padrone incontrastato, lo spogliatoio era suo.

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Ognuno per la sua strada

Le tre stagioni successive sono un inno alla gioia per tutti i tifosi biancoverdi. In quel triennio dal 2007 al 2010 arriva un’altra Eurolega ed altri campionati greci conditi da altre coppe di lega. Un trionfo dietro l’altro, ma nonostante sia Vasilis ad alzare il trofeo di MVP delle final four, la squadra rimane di Dimitris, è lui il vero leader. Lui è l’uomo franchigia, e lui lo sarà per sempre. Il recinto inizia ad essere troppo piccolo per due capi branco, e a partire ovviamente sarà Vasilis. Destinazione, sempre la stessa, Atene. Sponda Olympiacos. La cosa oltre a creare tanto scalpore fu anche una vera e propria rivoluzione del basket europeo, perchè insieme al greco arrivarono tanti altri buoni giocatori e di conseguenza si aggiunse tanta credibilità alla squadra biancorossa. Da allora i derby di Atene non sono più stati la stessa cosa. Come due pugili sul ring, Vasilis e Dimitris si sono sfidati più e più volte a colpi di triple assist e palle rubate. Stabilire un vincitore è quasi impossibile, siamo davanti a quei casi in cui i numeri offendono i giocatori. Nel 2016 dopo 12 lunghi anni Diamantidis lascia il basket ed il Panathinaikos, mettendo fine alla più grande sfida nelle sfide d’Europa.

In foto: Diamantidis e Spanoulis (www.andro.gr)

Matteo Cappelli