Vittoria solida, prima di sciogliersi nelle lacrime di commozione per l’addio al basket di una vera e propria leggenda.

Da stasera non si torna più indietro, Jaycee Carroll smette ufficialmente di essere un giocatore di pallacanestro.

Ne è passato di tempo da quando un giovane tiratore dagli occhi di ghiaccio infiammava i tifosi di Teramo a suon di triple, poi venne il passaggio al Real Madrid che sembrava una semplice tappa in più di una carriera da girovago, come quasi sempre accade.

Appunto, quasi: Madrid diventerà casa sua e lui ne diventerà la bandiera, raggiungendo il record di presenze per uno straniero a roster per il club merengue.

Storia d’amore lunga, quella con il basket ed i merengues, sottolineata dall’emozionante tributo di tutto l’ambiente.

Dopo la commozione, l’azione.

Il Real mette presto in chiaro le cose attraverso un Tavares dominante che si prende la scena del pitturato e segna 8 dei primi 11 punti con cui gli uomini di Pablo Laso scavano il primo solco nel punteggio (11-4).

Mentre il tiro pesante latita su ambo i lati (1/10 complessivo), il Baskonia ha un sussulto e riesce a chiudere il primo quarto sotto soltanto di 3 punti (18-15).

Nemmeno il tempo di assimilare i due minuti di indicazioni dei due allenatori che il Real Madrid piazza una zampata mortifera: 5 punti consecutivi di Rudy Fernández ed una tripla che Hanga segna dagli spogliatoi contribuiscono al 13-0 di parziale che vale il +16 (31-15).

La reazione baskonista è comandata da Fontecchio e produce un controbreak di 11-0 che riapre i giochi (31-26) in appena 2’.

A rivoltare nuovamente l’inerzia è l’apparizione di Núñez, da pochi giorni maggiorenne. Il prodotto del vivaio della “Fábrica” piazza 5 punti consecutivi che permettono al Real di chiudere il primo tempo con 10 punti di margine (40-30).

Il terzo periodo segna la fuga dei padroni di casa: il Baskonia cala allo stesso modo in cui sale il nervosismo di un Baldwin impreciso; i capitolini, invece, si fanno forti nella propria metà campo e così, anche un attacco tutto fuorchè efficace riesce ad aumentare il vantaggio fino al +21 (66-45) mentre Marinkovic appare l’unico disposto a non gettare la spugna all’ultima pausa breve.

La gara, però, è decisa; al 32’ Hanga mette la parla fine alle ostilità siglando il 75-47 e dando il via alle rotazioni che Laso utilizza per preservare le energie. Negli ultimi 3’ minuti fa capolino in campo anche Thomas Heurtel, cosa che non accadeva dal 31 marzo.

Per il Baskonia il garbage time significa il poter rientrare nel punteggio fino ad un onorevole -12.

Finisce 83-71, il Real Madrid vola sul 2-0 e sogna di chiudere il discorso già in gara 3.

Magari ancora con un Hanga (18 per lui) ispirato.

Fontecchio, invece, chiude con 12 punti e la netta sensazione che le energie siano entrate in riserva.

Elio De Falco