Jeremy Senglin, in vista dello scontro diretto contro la Givova Scafati di domenica (live su DMAX alle 17.30) ha parlato ad Adrian Arati sulla “Gazzetta di Reggio”, analizzando cosa non è andato nel primo tempo del k.o. di Venezia: “L’approccio non è stato all’altezza. Non abbiamo messo la stessa energia che ha avuto Venezia. Questo non deve più ripetersi, quando vai sotto di più di dieci punti nei primi 5′ del primo quarto dopo diventa molto difficile recuperare. Tra l’altro, in una serata dove il tiro da fuori non è stato produttivo per noi, con solo due bombe realizzate”.
A sue buone prestazioni coincidono ottimi dividendi per l’intera squadra: “È vero, spesso una mia buona prestazione è coincisa con la vittoria, ma non sempre. Ad esempio, nel secondo tempo a Pesaro ero entrato in ritmo ma abbiamo perso. In ogni caso, le vittorie arrivano da prestazioni di livello del team, non la vince mai uno da solo”.
E ora la testa è alla sfida contro Scafati: “La partita contro Scafati è una partita da “vita o morte”, come lo era quella contro Napoli. Sono scontri diretti che possono decidere la stagione, sappiamo tutti dell’importanza di queste gare, sia noi che i nostri avversari. Dobbiamo difendere la nostra casa e portare a casa a tutti i costi i due punti. Non dobbiamo farci condizionare dalla presenza o meno di Marcus Lee, ma allenarci duro durante tutta la settimana e farci trovare tutti pronti”.