Kyle Hines / Foto Ciamillo-Castoria

di Riccardo Brivio

A Barcellona l’AX Armani Exchange esce sconfitta 87-71 al termine di un match molto più intenso ed equilibrato di quanto il punteggio possa suggerire. Pesa il brutto inizio di 11-0 in favore dei balugrana ma è al tempo stesso da segnalare la grande reazione dei ragazzi di coach Messina, che ancora privi di Sergio Rodriguez, trascinati da Hines e Delaney, non solo mettono in piedi una bella rimonta ma riescono addirittura a chiudere avanti di 4 lunghezze all’intervallo lungo. Nella ripresa gara equilibrata ma che vede sempre l’Olimpia avanti nel punteggio, che dopo una serie di belle giocate difensive sembra addirittura averne il controllo.

Nei minuti conclusivi arriva però la veemente reazione dei padroni di casa, che con un Calathes da 14 assist e i punti di Mirotic (19) e Higgins (16) riprende il controllo della gara e non si guarda più indietro. Coach Messina prova a fermare ripetutamente la partita con una serie di time-out, ma Milano sembra aver finito completamente la benzina e vede il Barca allungare definitivamente fino al + 16 finale. 

OLIMPIA MILANO

Punter 4,5 

Dal talento della guardia con il numero 0 ci si aspetta ormai tanto e quella di stasera va sicuramente etichettata come una di quelle partite iniziate male e finite anche peggio. Fatica enormemente a trovare la via del canestro, sempre imbrigliato dalla difesa molto attenta e fisica dei padroni di casa che lo portano a errori al tiro (2/11 dal campo) e tante palle perse (4). Sembra sbloccarsi con una bella tripla al 26’ ma è solo un’illusione in una brutta serata da dimenticare e archiviare in fretta. 

Leday 4,5 

Inizia il match con qualche forzatura di troppo e non sembra particolarmente concentrato in difesa, attirando su di se le scontate ire di coach Messina. Al suo ritorno sul parquet è più pronto, a inizio ripresa entusiasma i tifosi milanesi con una stoppata devastante ai danni di Higgins ma nella metà campo offensiva è pressoché nullo. I suoi punti, insieme a quelli di Punter, mancano tanto, troppo alla squadra milanese. 

Micov 6

Il primo tiro è un airball con metri di spazio. Da quel momento manda a bersaglio 3 triple su 6 tentativi, tra cui quella che allo scadere manda l’Olimpia all’intervallo lungo avanti di quattro lunghezze. Nella ripresa parte con il piede giusto ma nel finale si spegne insieme a tutta la squadra. 

Moraschini 5,5 

Appena dieci minuti in campo con tre errori al tiro su altrettanti tentativi. Con l’assenza di Rodriguez prova a dare qualche minuto di riposo a Delaney in cabina di regia e gioca una gara senza infamia e senza lode, in cui non riesce ad avere impatto in attacco ma di sacrificio in difesa. Sembra ancora lontano dalla sua migliore versione vista a tratti l’anno scorso e all’inizio di questa stagione.

Roll 5,5

Nella serata nera di Kevin Punter e con Rodriguez ai box l’esperienza e la mano mortifera dello statunitense di passaporto tunisino sarebbe stata importante, se non fondamentale. Quasi sempre fino ad ora ha saputo farsi trovare pronto all’occorrenza ma a Barcellona riesce a prendersi un solo tiro in tutto il match, complice la buona difesa ma anche il poco coinvolgimento da parte dei compagni. Fa un paio di importanti giocate difensive ma qualche canestro dei “suoi” avrebbe potuto dare utili alternative all’attacco milanese. 

Tarczewski 5

Tre punti e 1 rimbalzo in 9’ sul parquet. Sono solo cifre ma fotografano abbastanza bene la partita e l’impatto del lungo americano. Parte in quintetto ma fatica fin da subito in entrambe le metà campo. Complice la solita grande prestazione di Hines resta seduto per molti minuti e l’unico squillo arriva nei 5’ in cui ritorna sul finire del terzo quarto, dove trova anche un bellissimo tap-in schiacciato che da morale a se stesso e ai compagni. Rimane però una prestazione sottotono che non da continuità alle ultime e convincenti partite dopo un’inizio di stagione non semplice. 

Delaney 7

Senza dubbio il più costante in casa Armani Exchange. Gioca una partita “silenziosa” ma tremendamente efficace, segnando con ottime percentuali da oltre l’arco dei tre punti (4/8) e sapendosi costruire un bel bottino in lunetta (9/9). Pochissime forzature, regia attenta, chirurgico in attacco. In ogni break significativo dell’Olimpia compare una sua zampata. Gioca la più classica delle partite dell’ex ma non è sufficiente per trascinare la formazione di coach Messina ad una difficile impresa.

Shields 6,5 

Dopo un inizio non semplice trova la via del canestro con due triple in fotocopia uscendo dai blocchi, la seconda che vale anche il primo sorpasso dell’Olimpia al 17’. Per tutta la gara poi è sempre ben marcato dalla difesa balugrana ma con tecnica e talento riesce a costruire giocate importanti che lo portano a conquistare l’ennesima doppia cifra di questa stagione (12 punti con 5/10 dal campo in 26 minuti). Certo non paragonabile allo Shields visto appena 3 giorni fa sul campo del Khimki, ma la difesa del Barcellona non è lontanamente avvicinabile a quella della squadra russa. Gioca comunque un’altra gara concreta e di sostanza, in cui unisce all’attacco delle giocate difensive di altissimo livello che non a caso combaciano con il miglior momento dell’Armani Exchange durante il match. 

Brooks 6 

Entra in campo per uno spento Leady e da a Messina ciò di cui la squadra aveva bisogno ad inizio gara: energia. Attento in difesa anche quando ha l’arduo campo di provare a limitare lo sconfinato talento di Mirotic, rimane sul parquet appena 14’ (forse troppo poco per quello che si è visto) e oltre ai 4 punti con 6 rimbalzi è in grado di portare alla cause “piccole” giocate molto preziose che consentono a Milano di andare vicina alla vittoria. 

Hines 7

Il primo canestro milanese dopo 4’ di gioco è suo ed è lui a firmare il primo break di 0-7 in favore dell’Olimpia segnando 8 dei 12 punti mandati a referto dalla squadra. Aiuta gli esterni portando lui il pallone oltre la metà campo, fa canestro, si butta a rimbalzo, lotta su ogni pallone, in difesa sembra onnipresente. I suoi aiuti dal lato debole sarebbero da incorniciare ed esporre al “museo del basket”. Nella serata in cui festeggia anche i 1000 canestri da due in Eurolega dimostra ancora una volta perchè, con quel fisico, ha vinto tutto quello che ha vinto ma soprattutto che può essere faro e leader di questa Milano.

Datome 5,5 

Lontano, lo sappiamo, dalla miglior forma fisica dopo il rientro dall’infortunio. In campo per appena  15 secondi nel primo tempo, come l’ultimo de gregari. Resta sul parquet per 5’ consecutivi a cavallo tra la fine del terzo periodo e l’inizio del quarto, mettendosi al servizio di compagni e coach con grande umiltà nonostante il momento non felice della sua stagione. Sembrano cose scontate ma non lo sono, e anche questi segnali, in serate dal finale amaro, devono lasciar intravedere buone speranze per il futuro europeo di questo gruppo. 

BARCELLONA

Davies 7, Hanga 5, Bolmaro 5, Smits 6, Oriola 5,5, Abrines 6, Higgins 6,5, Kuric 5,5, Mirotic 7, Calathes 7,5.