Abbiamo analizzato la stagione di serie A2, con un occhio di riguardo per i playoff imminenti insieme a Paolo Lepore, ex allenatore della Vanoli Cremona e Pallacanestro Crema tra le altre, e ora voce di Eleven Sports e LNP.

 

La stagione regolare di serie A2 ha rispettato le aspettative di inizio anno?

Credo che sia stata una delle stagioni regolari di A2 più equilibrate degli ultimi anni, con veramente tante pretendenti. Lo stiamo vedendo anche nella lotta salvezza dove ogni giornata cambia la classifica, le posizioni e, ad oggi, non si sa ancora con certezza chi sarà salvo, chi andrà ai play out e chi invece sarà retrocesso direttamente. Questa è la dimostrazione di come l’equilibrio ha regnato per tutto l’anno. La stessa cosa vale per le posizioni di testa, anche se, il girone giallo ci ha dimostrato come delle squadre, in particolar modo Forlì e Treviglio, hanno qualcosa in più, soprattutto in termini di continuità. Non a caso saranno le teste di serie dei tabelloni oro e argento, con il conseguente fattore campo a favore per tutti i playoff.

 

Squadre rivelazione di questa stagione?

Penso che Forlì sia stata la squadra che ha più sorpreso, non può essere definita una sorpresa in valore assoluto perché comunque è una squadra che è stata prima nel suo girone per per tutto per tutta la stagione e in più ha avuto anche una continuità invidiabile, però sicuramente all’inizio dell’anno non era pronosticata come la numero uno in assoluto. Allo stesso modo Treviglio che, dall’arrivo di coach Finelli, ha avuto certamente un ruolino di marcia importante, confermato anche nel girone giallo. Se vogliamo andare invece a metà della classifica mi è piaciuto molto il cammino di Agrigento, che ha fatto, secondo me, un campionato di livello. Anche Nardò è stata un po’ una sorpresa, perché ha vissuto un momento di grande difficoltà e si trova comunque a giocare i playoff.

 

Chi poteva fare di più?

Credo che un po’ la Fortitudo per quello che ci si aspettava e che poteva poteva fare, anche se poi ha centrato l’obiettivo che era quello dei playoff. Certamente le premesse erano diverse, poi gli infortuni, i cambi di americani e tante altre situazioni hanno influito. Anche Udine, per il valore della squadra, nelle previsioni iniziali era considerata di prima fascia poi però l’esonero di Boniciolli e i cambi di giocatori hanno complicato la situazione. Comunque entrambe sono ancora in piena corsa playoff e potrebbero essere due mine vaganti, visti gli innesti. Quindi piuttosto parlerei di squadre da cui ci si aspettava una continuità diversa e che hanno reso un po’ meno rispetto a quello che era il potenziale.

 

L’A2 continua ad essere un buon banco di prova per i giovani?

Questa è un po’ la domanda che ci si fa sempre, ma diciamo che la risposta non l’ha ancora trovata nessuno. Io credo che nel mondo dei professionisti, come quello della serie A2 alla fine ci siano degli investimenti e dei risultati da ottenere. Poi, se i giovani riescono a stare in campo, non credo che nessun allenatore non li fa giocare, anzi. Però penso che, almeno in partenza, ci voglia un po’ più di coraggio e ovviamente bisogna concedere qualche errore in più rispetto a giocatori un po’ più esperti. Questo però se lo possono permettere di più le squadre che non hanno la velleità di essere costruite per vincere. Questo poi è stato anche un anno molto complicato, date le tante retrocessioni, e quindi si è stati un po’ più cauti nel rischiare tanto sui giovani. È ovvio che la necessità di dare spazio a chi ha bisogno di un po’ più di fiducia inizialmente, in quanto giovane, credo che sarà sempre una prerogativa del campionato di A2. Ci deve essere questa voglia di provare a far crescere ragazzi.

 

MVP della stagione?

Il giocatore che più mi ha impressionato per qualità e impatto che ha avuto per la sua squadra è stato Nathan Adrian, anche perché non è un giocatore così appariscente ma si è dimostrato decisivo per tanti aspetti e sotto tanti punti di vista.

 

Migliori allenatori?

Non voglio essere ripetitivo però, per la continuità di risultati che hanno dimostrato e per quello che ho visto dall’inizio del campionato, dico Martino, che si è costruito la squadra a Forlì e si presenta ai playoff come la migliore. Poi aggiungo Alessandro Finelli che è arrivato in corsa, con una squadra che non aveva costruito lui e ha fatto subito bene perché si è immedesimato nella parte ottenendo un risultato storico per la piazza di Treviglio. Una piazza molto ambiziosa e che chiaramente si presenta come come un’altra delle favorite. Infine coach Cavina perchè con la sua Vanoli ha vinto i primi due trofei e, secondo me, vincere un trofeo non è mai facile. Lui li ha vinti entrambi e comunque anche Cremona sarà un’altra pretendente per poter salire. Quindi io credo che questi tre allenatori, per motivazioni diverse, siano i migliori di questa annata.

 

Le sorprese e le favorite per questi playoff?

Sono veramente convinto che la A2 sia uno dei campionati più difficili al mondo, perché è complesso, molto equilibrato e l’anno scorso ce lo ha dimostrato. Sono arrivate in finale due favorite come erano Scafati e Cantù e si è deciso tutto in gara 5. Quindi già questo ci dà un indizio su quanto sia difficile arrivare fino in fondo e portare a casa il risultato. Ci può essere una sorpresa, perché ci sono squadre che possono fare bene, mi viene in mente Torino, la stessa Agrigento. Ci sono incroci poi al primo turno come Udine-Cividale o Fortitudo-Cento di una bellezza e di un equilibrio importante. Credo che le sorprese ci possano essere, proprio perché ad oggi vedo almeno 6 o 7 squadre che possono ambire a lottare per provare a salire. Al netto delle favorite, che sappiamo quali sono, Forlì, Treviglio, Vanoli e Cantù, che non ci dimentichiamo, è arrivata terza ma chiaramente è una squadra che vuole salire e l’investimento fatto lo dimostra. 

 

Cosa ne pensa dei rinforzi arrivati dalla serie A?

Credo che finché i regolamenti lo prevedono è giusto che chi ha avuto la possibilità lo faccia, è successo anche lo scorso anno a Scafati che, con l’innesto di Cournooh, aveva inserito un giocatore di un certo peso e di una certa importanza. Sul discorso di che cosa ne penso io dipende, nel senso che da un lato i playoff sono veramente spietati, perché devi giocare ogni due giorni con dei ritmi assurdi. Quindi la possibilità di inserire un giocatore prima di una fase, dopo comunque un campionato che è già stato molto sfiancante, è certamente una buona possibilità. Dall’altra parte sicuramente bisogna considerare che degli innesti così importanti come Logan, Terry o Imbrò, quindi giocatori che scendono dalla categoria superiore, è chiaro che cambiano gli equilibri. Però, ripeto, se uno fa un innesto lo fa per migliorare e perché vuole giocarsi tutte le possibilità fino in fondo. Se non saranno concessi è ovvio che poi anche le società si adegueranno e faranno dei ragionamenti diversi.

 

Il colpo di mercato che può incidere di più?

Per quello che è riuscito a combinare a Scafati, credo che David Logan, per la tipologia di giocatore che è, e per quello che ha fatto vedere quest’anno, può essere certamente il giocatore che cambia le sorti di Cantù. Lui è stato preso per questo quindi credo che lui possa essere certamente un’addizione importante, così come lo stesso Terry che arriva in una squadra come quella di Udine, senza uno straniero, e aggiunge certamente pericolosità. Senza sottovalutare però che ci sono degli equilibri che vanno mantenuti. Arrivano praticamente a una settimana dall’inizio, quindi non sono neanche così facili da inserire. Al netto che sono giocatori, come Logan, esperti e che hanno una certa abitudine a giocare ad un certo livello. Però il modo in cui si inseriranno sarà un’altra determinante importante per capire se poi effettivamente riusciranno a fare la differenza per le loro squadre.

 

Dopo stagioni segnate dal covid, in questi playoff il fattore campo tornerà ad essere cruciale?

Sì, io credo che già lo scorso anno il fattore campo sia stato importante in tante serie. Basta vedere Cantù che non aveva mai perso in casa, e Piacenza che ha portato Scafati a gara cinque. C’è da dire che spesso era molto più difficile e complicato giocare quando c’erano limitazioni, il pubblico era poco e non si creava quell’atmosfera da partita. Anche per noi, che ovviamente non siamo in campo ma lo commentiamo dal campo, è proprio un modo di vivere la partita completamente diverso, quindi io credo che se facessimo questa domanda a tutti ovvero, giocare in trasferta, anche magari su un campo caldo, piuttosto che un campo senza pubblico, nessuno avrebbe dubbi nello scegliere la prima opzione, perché comunque c’è atmosfera che da ritmo, da sensazioni e aiuta i giocatori. Quindi io credo che abbia un’incidenza positiva per tutti.

 

ANALISI PLAYOFF A2 DI BM

Il momento più atteso e caldo di tutta la stagione è arrivato, i playoff decideranno le sorti delle squadre, ma alla fine dei conti solamente due potranno ambire alla serie A. 

Si parte sabato 13 Maggio alle 20.30 in contemporanea su quattro campi: Treviglio, Pistoia, Desio e Cremona.

 

TABELLONE ORO

GRUPPO MASCIO TREVIGLIO – RIVIERABANCA RIMINI

Treviglio arriva a questa sfida da favorita, con una squadra esperta e che è alla ricerca della promozione. I Lombardi hanno centrato il secondo posto sia nel girone verde (18v/6s) sia nel girone giallo (4v/2s). Dall’altra parte Rimini che invece ha sicuramente meno pressione, ma è anche meno attrezzata ed esperta degli avversari. I romagnoli potranno contare sul secondo miglior realizzatore del campionato, Jazz Johnson, che ha chiuso la sua stagione con 20 punti di media e potrebbe essere un bel grattacapo per la difesa lombarda.

 

REALE MUTUA TORINO – URANIA MILANO

In stagione regolare si sono già affrontate due volte e l’equilibrio ha sempre regnato: all’andata  ha trionfato Torino mentre al ritorno l’Urania ha avuto la meglio. Entrambe le vittorie sono arrivate lontano dalle mura amiche e con uno scarto minimo (73-74; 91-94). La Reale Mutua ha chiuso al meglio la fase ad orologio; con 5 vittorie e 1 sconfitta, arrivata contro Udine; centrando il primo posto nel girone blu. Milano invece è arrivata seconda, faticando maggiormente e riuscendo ad alternare 3 vittorie a 3 sconfitte. La serie è equilibrata, ma il pronostico pende leggermente a favore dei piemontesi.

 

GIORGIO TESI GROUP PISTOIA – ASSIGECO UCC PIACENZA

La serie tra Pistoia e Piacenza è l’unica, insieme a Treviglio-Rimini, a non avere precedenti questa stagione. La Giorgio Tesi Group è sì reduce da una fase ad orologio non brillantissima e con una sola vittoria all’attivo, ma anche da una stagione regolare di buon livello, chiusa al terzo posto del girone rosso (18v/6s). I toscani potranno tornare a contare su uno dei migliori realizzatori del campionato, Jordon Varnado, e anche su Matteo Pollone. Piacenza invece durante la stagione ha pagato gli infortuni di Sabatini prima e Skeens poi. L’americano è ancora ai box, e ci resterà ancora per diversi mesi a causa della rottura del polso, quindi non potrà essere d’aiuto nei playoff. Pistoia è favorita

 

ACQUA S.BERNARDO CANTU’ – HDL NARDO’

Nardò affronta una delle big del campionato, e una delle favorite per la promozione, quindi dovrà faticare molto anche per potersi aggiudicare anche solo una gara nella serie. La San Bernardo e l’Andrea Pasca sono la testa di serie n°3 e la n°14, qualificate rispettivamente dal girone giallo (3v/3s) e dal bianco (4v/2s). Le due squadre hanno, oltre che obiettivi diversi, due piazze e storie differenti, per i pugliesi si tratta del primo accesso ai playoff A2, mentre Cantù è fortemente intenzionata a tornare nel massimo campionato italiano, e l’innesto di David Logan, arrivato in settimana, ne è l’ennesima prova. Cantù è favorita.

 

TABELLONE ARGENTO

 

UNIEURO FORLI’-UMANA CHIUSI

Forlì è chiaramente la favorita della serie, avendo chiuso sempre da prima della classe, sia nel girone giallo (5v/1s) che in quello rosso (20v/4s). Chiusi all’opposto è riuscita a qualificarsi alle fasi successive sempre con l’ultimo posto disponibile e ribaltare il pronostico sarà un’impresa ai limiti dell’impossibile. I precedenti in stagione recitano 2 a 0 a favore dei romagnoli.

 

OLD WILD WEST UDINE – GESTECO CIVIDALE

Derby del Friuli si prospetta una delle serie più combattute e avvincenti di questi playoff, sulla carta Udine continua ad essere favorita, ma la stagione ha dimostrato che non sempre i pronostici rispettano la realtà. L’Apu sarebbe dovuta essere una delle squadre di fascia alta del campionato e invece non è mai riuscita ad esprimersi il suo massimo potenziale. Ora ha aggiunto un’altro giocatore interessante al roster proveniente dalla serie A, Emanuel Terry. Cividale si è qualificata ai playoff come 9a testa di serie giocando un campionato ben sopra le aspettative e non avere troppa pressione potrebbe giocare a suo favore. Le due squadre sono 1 a 1 nei precedenti in stagione e il pronostico è anch’esso in perfetto equilibrio.

 

TRAMEC CENTO – FLATS SERVICE FORTITUDO BOLOGNA

Entrambe le squadre hanno disputato una fase ad orologio non indimenticabile, con solo una vittoria a fronte delle 5 sconfitte, e hanno usufruito del mercato per rinforzarsi nell’ultima fase della stagione. Il peso dei due innesti chiaramente non è lo stesso, Rosselli arriva dalla retrocessione di Verona e da un’annata in cui raramente ha messo piede in campo, mentre Banks è stato il trascinatore assoluto di Treviso. Facendo un passo indietro però la stagione di Cento è stata di gran lunga migliore di quella della Fortitudo: secondo posto nel girone rosso (18v/6s) e il risultato storico della finale di Coppa Italia. La Flats Service invece, per gli obiettivi dichiarati ad inizio campionato, ha messo in piedi un’annata appena sufficiente, qualificandosi ai playoff e chiudendo la stagione al sesto posto (12v/12s). La serie è una delle più equilibrate.

 

VANOLI CREMONA – MONCADA ENERGY AGRIGENTO

Pur avendo giocato un’ottima fase ad orologio (5v/1s) e in generale un buon campionato (12v/12s), Agrigento in questa serie è la sfavorita. Cremona è una delle squadre papabili per il ritorno in serie A ed è anche l’unica che, fino ad ora, nei momenti caldi non si è mai tirata indietro. La Vanoli ha vinto già supercoppa e Coppa Italia questa stagione, quindi per poterla eliminare ci vorrà un impresa della Moncada Energy. La Fortitudo però si è rinforzata pescando dalla serie A un giocatore dalla lunga esperienza come Matteo Imbrò

 

GLI INNESTI

Come di consueto, diverse squadre si sono rinforzate pescando dai club che hanno terminato la loro stagione in serie A, piazzando diversi colpi interessanti.

 

Quello che mediaticamente ha fatto più rumore è stato sicuramente l’approdo di Adrian Banks alla Fortitudo Bologna. L’americano, dopo aver concluso la stagione regolare di serie A a Treviso, centrando la salvezza, è tornato sotto le due torri per unirsi ai biancoblù che si trovavano con l’altro americano sotto contratto, sospeso. Thornton è stato poi tagliato dalla Fortitudo e, quasi in contemporanea, è arrivato anche l’esonero di coach Luca Dalmonte. Ora la Effe è nelle mani di Matteo Angori.

Anche, Cento, sfidante di Bologna al primo turno, ha pescato dal mercato per rinforzarsi firmando Guido Rosselli che, proprio a Bologna, su entrambe le sponde, ha centrato due volte la promozione. Il classe ‘83 questa stagione era in forza alla Scaligera Verona, una delle due squadre appena retrocesse in A2, ma raramente ha messo piede in campo (86 minuti totali sul parquet).

Altra firma importante è arrivata in casa Cantù dove, David Logan è appena approdato. Il 40enne, fresco di salvezza all’ultima giornata con Scafati, proprio grazie a diverse sue prodezze, aggiunge ulteriore qualità ad un roster che già era stato costruito con un obiettivo ben chiaro. 

Da Scafati scende in A2 anche Matteo Imbrò, che firma alla Fortitudo Agrigento dopo aver indossato già due maglie diverse questa stagione: quella della già citata Scafati e quella della Scaligera Verona.

Dalle neo retrocesse arriva un altra aggiunta, Emanuel Terry che, rimane in Friuli Venezia Giulia, ma si sposta da Trieste a Udine. L’americano, nelle 13 gare disputate in biancorosso ha girato a 10,3 punti e 5,2 rimbalzi in 28 minuti sul parquet di media.

 

In foto Lepore (Facebook)

Alessandro di Bari