Reyer Venezia, Reggio Calabria, Cantù, Forlì, Véroli, Ferentino, ma anche Fortitudo Bologna e Vanoli Cremona sono le squadre italiane nelle quali Ivica Radić ha militato nel corso delle passate stagioni. Reduce da una stagione da protagonista con l’Ourense in LEB Oro, la Serie A2 spagnola, il centro trentaduenne di Almissa (Omiš) si è prestato ai nostri microfoni.

MVP in Spagna

Nominato MVP della stagione della compagine galiziana, grazie ad una media di 11,2 punti e 6,3 rimbalzi a partita, con una prestazione di particolare rilievo di 27 punti e 6 assist contro il Leyma Coruña promosso in Lega ACB, Radić si è misurato con la realtà del basket spagnolo per la prima volta nella sua lunga carriera.

“La pallacanestro che ho trovato in Spagna è molto interessante, con un buon tasso di fisicità e di tattica, tale da renderla un campionato davvero completo. La stagione è stata positiva, non tanto per il mio risultato personale, ma anche per quanto fatto come squadra. Credo che un filotto di otto vittorie nelle prime dieci partite ci abbia davvero aiutato a centrare l’obiettivo salvezza a fine campionato” ha spiegato Radić.

Secondo il trentatreenne croato, persona chiave per la performance dell’ex centro di Venezia, Reggio Calabria, Cantù, Forlì e Fortitudo Bologna è stato Félix Alonso, un allenatore che Radić aveva affrontato, da avversario, in finale di Lega di Portogallo nella stagione 2015-2016.

“Coach Alonso è una persona che conosce bene il basket, sa gestire bene gli allenamenti, ed è riuscito a costruire un gruppo molto solido. Non a caso, Alonso è stato il vice di Žan Tabak al Zielona Góra, dove, in un’uscita da capoallenatore nella Lega VTB, è persino riuscito a battere un avversario di spessore come il CSKA Mosca”.

L’esperienza polacca e la finale dalmata

Tabak, appunto, con cui Radić ha giocato in due occasioni, sempre in Polonia, e che di recente si è laureato campione di Polonia alla guida del Trefl Sopot, squadra nella quale il trentatreenne centro di Almissa ha servito, sempre agli ordini di Tabak, nella scorsa stagione.

“Sono molto contento per un risultato che il coach e il club meritano, e che rende onore ad un progetto serio. L’anno scorso, dopo avere vinto la Coppa di Polonia, coach Tabak ha pagato una serie di infortuni. Quest’anno è andata decisamente come doveva” ha commentato Radić.

Così come in Polonia, anche in Croazia due squadre nelle quali Radić ha giocato si sono affrontate in finale, con lo Zadar che, secondo il trentatreenne atleta di Almissa, ha dimostrato di essere la compagine più forte del torneo nei momenti cruciali della serie con lo Split, vinta alla ‘bella’.

Fortitudo, Cantù e Forlì per la promozione

“Oltre alla Croazia, seguo molto da vicino anche l’Italia, dove osservo con particolare interesse la Serie A2. Cantù, Forlì, la Fortitudo Bologna: vi sono tante piazze nella quali ho giocato, che mi hanno lasciato molto, dove posso dire, senza mezzi termini, che la Serie A dovrebbe essere di casa”.

Secondo il centro di Almissa, il prossimo campionato di Serie A2 sarà un torneo di ancor maggior interesse rispetto a quello di quest’anno. Nel quale, oltre alle retrocesse Brindisi e Pesaro, ad avere un ruolo da protagonista saranno proprio le compagini per le quali Radić ha giocato.

“Così come Trieste e Trapani quest’anno, sono convinto che Cantù, Fortitudo Bologna e Forlì possano ambire alla promozione. Del resto, stiamo parlando di piazze che, nel corso delle ultime due stagioni, hanno accumulato una certa esperienza nella categoria, anche e soprattutto nella fase playoff” ha sottolineato Radić.

Matteo Cazzulani

Nella foto: Ivica Radić. Credits: Trefl Sopot