Gabriel Deck e Trey Thompkins affondano la macchina taronja, Salin e Fitipaldo spengono le ambizioni dei neo campioni intercontinentali.

 

È la serata dei record: con Tavares che supera il record di stoppate di Fran Vázquez, con Felipe Reyes che diventa il giocatore con più minuti disputati nella Copa del Rey nell’anno in cui saluta il parquet, con Pablo Laso che supera Lolo Sáinz per numero di partite sulla panchina del Real Madrid.

Il messaggio di Sáinz è commovente, come quello di un padre che si compiace di un figlio che ne ha superato le gesta; il coach merengue ha gli occhi lucidi, tutti gli appassionati connessi al match che ha chiuso la prima giornata anche. Chapeau, tutti in piedi per questo straordinario allenatore.

È la serata della cura di realtà che il Real Madrid, nonostante le assenze, i giocatori ancora in condizioni precarie ed un Tavares troppo presto carico di falli, somministra ad un Valencia che era arrivato sulle ali dell’entusiasmo dato dalle 12 vittorie consecutive, ma anche di quella che la maestra Tenerife prescrive alla finora brillante allieva Burgos.

Merengues ed aurinegros si vedranno sul parquet sabato alle 16.

 

Lenovo Tenerife – Hereda San Pablo Burgos 87-76

Vince la Lenovo Tenerife che fa valere la maggior dimestichezza a certi livelli rispetto ad un San Pablo Burgos che paga l’assenza di Renfroe e la stanchezza derivata dalla vittoriosa spedizione in Argentina. Non basta un Cook in serata di grazia in regia. Primo tempo nel segno del tiro pesante degli isolani che ne mettono 10 sui 13 tentati, di cui 5 li segna il solo Salin (18). Nella ripresa sale in cattedra Fitipaldo e Doornekamp appare nei momenti cruciali a spegnere i tentativi avversari di rientrare in partita.

La cronaca

Nel primo quarto Tenerife sceglie scientemente di battezzare Rivero dall’arco e la strategia di coach Vidorreta sembra dare buoni frutti, permettendo agli aurinegros di tenere la buona partenza (3-7) avversaria grazie soprattutto alla mira di Sasu Salin, autore di due triple nella prima metà del parziale. Tuttavia qualcosa comincia a scricchiolare in attacco, con troppe palle perse e “zero falli”, come fa notare il tecnico aurinegro nel time out che chiede sul 12-15. Al rientro dal minuto di sospensione, tre triple consecutive fissano il 13-2 di parziale che solo un redivivo Omar Cook prova a contrastare. Al 10’, il quadro è totalmente ribaltato, 25-17 per la Lenovo.

Il secondo quarto inizia con Tenerife che tocca il massimo vantaggio (28-17) ma Burgos reagisce con un break di 7-0 in cui sono protagonisti Kravic e Rabaseda. La mira degli uomini di Vidorreta, però, è pazzesca: altre tre triple ritoccano le distanze (41-26), poi ancora un Salin indiavolato contribuisce a fissare il risultato sul 51-42 con 10/13 da 3 per gli aurinegros; ma Burgos, nonostante la tempesta perfetta, è ancora in partita.

Al rientro dagli spogliatoi è tutta un’altra partita: Tenerife comincia a non vedere il canestro ed il San Pablo, con Rivero e Kravic a fare la voce grossa sotto canestro, rientra fino al -2 (53-51).

È Aaron Doornekamp a svegliare Marcelinho e compagni, guarda caso da oltre l’arco; la scossa produce il controparziale aurinegro, con Shermadini finalmente servito dove fa più male e Fitipaldo a confezionare l’alley-oop con Fran Guerra sul pick ‘n roll. La reazione frutta il 16-0 da cui scaturisce il massimo vantaggio (69-51); due triple di McFadden accorciano fino al -12 che chiude il terzo parziale (71-59).

L’ultima frazione comincia con uno scambio di triple tra Doornekamp e Horton, ma Shermadini ha inserito la modalità “illegale in 38 Stati degli USA più qualche altro in giro per il mondo” e fa la differenza per un altro allungo isolano; coach Peñarroya decide di ridare minuti a Benite e Rivero, con Cook in regia e zona “box and one” per tentare l’impresa. L’entrata del lungo cubano fa male alla difesa di Tenerife, tuttavia Burgos sonnecchia troppo a rimbalzo e concede extra possessi sanguinosi che permettono a Vidorreta di preservare i suoi uomini migliori in vista della semifinale. L’ultima azione è il battesimo a referto per il giovane Angel Infante; la tripla del giovane di Burgos chiude il match sul risultato di 87-76.

MVP: Bruno Fitipaldo

Clutch Player: Aaron Doornekamp

La chiave: La profondità del roster di Tenerife e la varietà di soluzioni ha permesso di mantenere a distanza gli avversari anche quando è venuto meno il tiro da 3 nel secondo tempo. Burgos troppo stanca nel finale, Peñarroya ha dovuto fare più uso del solito della second unit.

 

Real Madrid – Valencia Basket 85-74

Torna con i piedi per terra Valencia, e non è un alibi l’assenza di Williams o Colom. Un Real Madrid che fa fatica a mettere in campo un quintetto “sano” si mostra più forte delle avversità e dei problemi di falli di Walter Tavares. Troppo brutti per essere veri i taronja, che sparacchiano dall’arco e si mostrano incapaci di sfruttare i momenti in cui potrebbero cambiare l’inerzia della gara.

La partita, su tutti, la vincono un Gabriel Deck che solo un DPCM avrebbe potuto fermare stasera ed un Thompkins che alza i giri del motore quando gli avversari profondono il massimo sforzo per rientrare nel punteggio. La perde coach Ponsarnau con la sostituzione di Van Rossom proprio nel momento in cui era più caldo.

La cronaca

È spettacolo dall’inizio sul parquet: Van Rossom mette subito in difficoltà Pablo Laso segnando e subendo fallo da Tavares; il tecnico madridista richiama immediatamente in panchina il suo pivot titolare mandando in campo Felipe Reyes. Dopo uno scambio di canestri sono Thompkins e Carroll a salire in cattedra; la loro perfetta esecuzione dall’arco, unita ad una difesa intensa, frutta il parziale di 12-2 con il quale i padroni di casa provano subito a scappare via. Ponsarnau decide di cambiare un Marinkovic che è tutto fuorchè in partita; Alocén, invece, distribuisce magia a piene mani ed obbliga il coach taronja al time out. Non cambiano le cose sul parquet come avrebbero voluto dalla panchina taronja; Valencia capisce ben poco di quanto accade, mentre Alocén, da solo, ha distribuito più assisti di tutti i giocatori avversari; Causeur e Deck, che ubriaca Hermansson in post, ampliano ancora il solco fissando il massimo vantaggio (27-15). Il primo quarto lo chiude Deck con un coast to coast che prende di sorpresa la difesa valenciana, al 10’ è 29-17.

Non cambia la musica ad inizio seconda frazione; Valencia sbaglia tutto ciò che tira da oltre l’arco, il Real Madrid, invece, tira con il 70% da 2 ed il 50% da 3, con Deck che già supera quota 10 con l’ennesimo and one; gli ospiti segnano solo dalla lunetta ed affondano a -16 (38-22 al 35”). Bisogna aspettare il 16’ per vedere la prima tripla taronja, ci pensa Marinkovic che sfrutta il rimbalzo offensivo di Tobey. Come la classica formica, Valencia rientra fino al -7 con un parziale di 11-2 che passa quasi inosservato; ma nel Real Madrid gioca un certo Sergio Llull: il baleare piazza la tripla del +11 madridista praticamente con le mani del difensore già addosso. A 7” dall’intervallo, l’altra vecchia volpe Rudy Fernández, recuperato in extremis, bissa il canestro pesante. Al 20’ il Real è avanti di 15 (49-35).

Al rientro dagli spogliatoi è Jaycee Carroll show: l’ex Teramo mette due canestri uno più bello dell’altro, mentre Valencia continua a sbagliare tutto; l’ennesimo assist di Alocén che pesca un finora impalpabile Tavares costringe Ponsarnau al time out immediato.

Quando il match pareva già chiudersi, complice il +21 firmato da Deck, Valencia si scuote con 6 punti consecutivi di Prepelic e 5 di Van Rossom; parziale di 11-0 e Laso decide di parlarci su con il suo classico “Bien” con cui comincia i time out. Al rientro dalla panchina il Valencia torna sotto la doppia cifra di svantaggio, ancora con Van Rossom che batte l’avversario diretto in penetrazione, poi, complice un dubbio fallo in attacco di Carroll, si ripete per il -6. La difesa taronja è impermeabile e lascia il Real a secco per 5’. I merengues respirano con l’uscita del play belga, ancora Deck riporta il `+10 nello score madridista e Valencia accusa il colpo.

Il Real rischia nel finale, quando solo pochi decimi di secondo evitano che Kalinic segni 4 punti in un amen. Alla penultima sirena è 63-55 e partita riaperta.

Kalinic riavvicina ancora a -7 Valencia in avvio di quarto quarto, gli risponde il solito Deck che segna 4 punti consecutivi superando il ventello. È ancora l’ala croata a tenere a galla i taronja, ma Deck è una furia e forza altri due liberi prima di essere richiamato in panchina.

Ponsarnau rimanda in campo Van Rossom ma il belga appare più freddo: Thompkins e Tavares, che supera il record di stoppate di Fran Vázquez, ne approfittano per firmare il nuovo +13, poi Llull scrive la sentenza con la tripla dell’80-64. C’è tempo per un sussulto d’orgoglio del Valencia con due triple di Hermansson ed un long two difficilissimo di Van Rossom, ma ormai è troppo tardi. Il Real Madrid è semifinalista ed affronterà la Lenovo Tenerife sabato. La bimane di Thompkins è il punto esclamativo che chiude il match sul risultato di 85-74.

 

MVP: Gabriel Deck

Clutch Player: Trey Thompkins

La chiave: Capitalizzare il momento. Il Real lo fa, e lo fa bene anche se i suoi migliori elementi sono sommersi tra problemi fisici e di falli. Lo fa con pazienza, a fronte della frenesia taronja quando l’inerzia pare girare dalla sua parte, lo fa con le armi che nessuno, alla vigilia e vedendo le condizioni fisiche del reparto esterni merengue, avrebbe pronosticato. Dall’altro lato, Ponsarnau getta alle ortiche il miglior momento dei suoi togliendone l’artefice Van Rossom e facendolo raffreddare in panchina.

 

Risultati:

LENOVO TENERIFE – HEREDA SAN PABLO BURGOS 87-76

REAL MADRID – VALENCIA BASKET 85-74

 

Programma di domani

ORE 18.30: TD SYSTEMS BASKONIA – JOVENTUT BADALONA

ORE 21.30: FC BARCELLONA – UNICAJA MÁLAGA

Elio De Falco

In foto: le 8 partecipanti alla Copa del Rey, fonte ACB Media