68-67 il finale di gara1 della semifinale playoff tra Virtus Bologna e Milano. La Segafredo – davanti al proprio pubblico – strappa il primo referto di una serie che si preannuncia, come da pronostici, veramente combattuta. Si affrontano, d’altronde, le due regine del basket italiano che danno vita al Derby d’Italia.
Ennesimo rematch delle ultime quattro finali scudetto, ma questa volta in edizione speciale in semifinale.
Gara1 è andata nelle mani della Virtus e le V Nere non si prendevano il primo atto proprio dal 2021, anno in cui i bianconeri di Sasha Djordjevic strappavano lo scudetto.
I tifosi virtussini faranno (giustamente!) tutti gli scongiuri del caso, ma sicuramente il segnale è positivo.
Gara1 di sabato sera è stato un bellissimo spot per la pallacanestro italiano. Una partita “brutta” e “sporca” dove si sono visti tanti errori ambo i lati. Ma sfidiamo chiunque ad ammettere che non ci si aspettava un canovaccio del genere.
Si affrontano due grandi compagini che partecipano alla EuroLeague e hanno a disposizione campionissimi. E sono proprio questi ultimi che nel bene e nel male hanno deciso l’incontro.
Da un lato Tornike Shengelia che ha messo la serie ipoteca su gara1 con una prestazione mostruosa culminata con il canestro della vittoria, dall’altro lo 0/2 ai liberi di Zach LeDay che ha dato speranza alla truppa di Ivanovic per l’ultimo tiro poi realizzato dal georgiano.
A questo punto della stagione quel che conta è raggiungere le vittorie, non c’è troppo da focalizzarsi sul come. È chiaro che la Virtus in gara1 avrà più di qualcosa da perfezionare come hanno detto in coro i tre grandi protagonisti di Tornike Shengelia, Momo Diouf e Nicola Akele. Però ora è 1-0 e al momento il fattore campo è conservato.
Poi ci sono le cose positive. Detta della prestazione di Shengelia che fa seguito agli ultimi 6 minuti da fantascienza in gara5 dei quarti contro la Reyer Venezia.
Ma vanno resi grandissimi meriti ai due azzurri sotto le plance: Nicola Akele e Momo Diouf. Il secondo si è preso la titolarità del ruolo di centro. Ha dato energia e concretezza sotto le plance regalando alla Virtus doppi possessi grazie ai suoi 4 rimbalzi in attacco.
Akele invece sarebbe stato l’MVP sicuro se non ci fosse stato Shengelia di mezzo. Scherzi a parte, l’ex Brescia rappresenta la vera criptonite di Nikola Mirotic. Akele in difesa ha fortemente limitato (e non è la prima volta che capita) l’ala montenegrina. Ma la prestazione di Akele non è stata solamente difensiva perché in attacco il ragazzo di Montebelluna ha dato il suo contributo segnando 10 preziosi punti.
Ora testa a gara2 che si giocherà questa sera alle 20:45 con diretta su DAZN, DMAX ed Eurosport 2.
Si ripartirà dalla palla a due sullo 0-0, è quasi scontato dirlo. Ma la Virtus dovrà riprendere dall’atteggiamento e dalla grinta perché è coscia del fatto che andare sul 2-0 al Forum darebbe la convinzione di essere a buonissimo punto con l’opera. Ma un passo alla volta. Milano ha dato l’impressione di poter espugnare la Segafredo Arena e anzi ad un certo punto tutti hanno pensato che lo scalpo potesse arrivare sin dal primo atto. Poi – come vi abbiamo raccontato – i dettagli hanno fatto la differenza. Sicuramente Dusko Ivanovic dovrà provare ad allungare leggermente le rotazioni rispetto a gara1. Se consideriamo i 5 minuti di Ante Zizic, i 3 di Brandon Taylor ed il minuto scarso di Achille Polonara con Marco Belinelli nemmeno entrato, vien naturale pensare che un maggior rifiato ad alcuni elementi durante i 40′ può essere utile per avere più lucidità nei finali. Ed è anche vero, però, che la lucidità dei virtussini nei secondi finali ha fatto tutta la differenza del mondo. È tutto così imprevedibile, è il bello dei playoff. Allora appuntamento a questa sera per gara2, vietato perdersela! 

Eugenio Petrillo 

Nell’immagine Nicola Akele e Alessandro Parola, foto Ciamillo-Castoria