Torna l’appuntamento con la rubrica “NBA HIGHS & LOWS” in cui analizziamo il meglio e il peggio della settimana del basket a stelle e strisce. Ultimi 7 giorni che hanno visto protagonisti ancora i Dallas Mavericks di Luka Doncic e Kyrie Irving, capaci di battere in back-to-back i Kings diretti avversari. Alla lotta ad Ovest partecipano anche i Minnesota Timberwolves, che vengono da una settimana molto positiva culminata con la vittoria contro Denver, settima vittoria nelle ultime 8. Si riconfermano come una delle squadre più in forma della lega anche gli Houston Rockets, arrivati ad 11 vittorie di fila e capaci di sconfiggere 3 giorni fa anche gli Oklahoma City Thunder. A fare il contrario di quanto fanno i texani ci pensano i Toronto Raptors, che raggiungono le 12 sconfitte consecutive e salutano le speranze play-in. Stessa cosa per gli Utah Jazz, 9 partite senza vittorie e automaticamente fuori dalla corsa play-in. Settimana negativa anche per i Philadelphia 76ers, con 3 sconfitte su 4 e che scivolano all’ottavo posto, in piena zona play-in. Un posto speciale tra i flop della settimana non per una squadra ma per un singolo giocatore: Draymond Green, protagonista dell’ennesima espulsione (stavolta dopo solo 4 minuti di gioco) e che rappresenta forse la fine del ciclo Warriors.
HIGHS
DALLAS MAVERICKS, CONTINUARE COSì PER EVITARE I PLAY-IN
Ancora nella parte delle migliori della settimana, la squadra di Kidd sembra non volersi fermare, piazzando vittorie fondamentali per il proseguo della stagione. Si comincia con la gara vinta contro Utah il 26 marzo (105-115 con 29 di Doncic e 27 di Irving), per poi continuare con la doppia vittoria a sfavore dei Sacramento Kings, demoliti prima al Golden 1 Center (96-132 con ben 74 punti arrivati dal trio Irving-Doncic-Hardaway) e battuti poi in Texas (103-107 con 30 di Irving). Ultima vittoria nel derby contro i Rockets stanotte (125-107), che portano i Mavs al quinto posto in classifica. Come detto già la settimana scorsa la squadra di Kidd si dimostra una delle più in forma del momento e se sarà capace di continuare così può seriamente pensare alla qualificazione diretta ai playoff, magari puntando anche alle prime 4 posizioni.
MINNESOTA TIMBERWOLVES, VITTORIE PESANTI
In un Ovest così agguerrito emergono i T’Wolves di Finch che chiudono la settimana con 3 vittorie su 4 e sono 8-3 nelle ultime 11. Si parte con la gara contro i Warriors (114-110 con 23 di Edwards), per proseguire poi con la vittoria al Target Center contro Detroit (106-91 e 21 di Reid) e con quella contro Denver (98-111 e 25 di Edwards). Unica sconfitta quella di domenica sera contro i Bulls (109-101) che rimanda la qualificazione automatica ai playoff alla prossima gara. Un giusto mix di gioventù (Edwards) ed esperienza (Gobert, Conley): ai playoff Minnesota sarà un problema per tutti.
HOUSTON NON MOLLA LA CORSA AI PLAY-IN
Dicevamo già lo scorso lunedì dell’ottimo momento degli Houston Rockets, che non si fermano anche questa settimana e fanno 3 vittorie su 4, perdendo solo stanotte nel derby contro Dallas (125-107). Si comincia con i Portland Trail Blazers, battuti per 110-92 con 27 punti di Green. La settimana prosegue poi con la vittoria ai supplementari contro OKC (126-132 e 37 sempre di Green) e con quella contro Utah (100-101 e 34 di Green). Gli Warriors sono lontani solo due partite e Houston vuole giocarsi tutte le carte per accedere ai playoff: 8 partite e si deciderà il futuro dei Texani.
LOWS
TORONTO NON SA PIU’ VINCERE
Continua il crollo verticale dei Toronto Raptors, che arrivano a 12 sconfitte consecutive e salutano definitivamente i sogni di post season. Settimana che si apre con la sconfitta contro i diretti avversari dei Nets (88-96 con 18 di Trent) e prosegue con il 101-145 inflitto da New York Knicks (per Toronto 23 di Dick), per chiudersi con la sconfitta contro i 76ers (135-120).
FINE DELLA CORSA PER I JAZZ
Altra squadra a salutare i sogni di play-in sono gli Utah Jazz di Will Hardy, arrivati alle 8 sconfitte di fila. 4 sconfitte questa settimana; la prima contro Dallas (105-115); la seconda con San Antonio (111-118); la terza proprio con i Rockets che li precedono in classifica(100-101) e l’ultima contro i Kings (106-127). Il materiale per costruire qualcosa c’è (Markkanen, Sexton) ma non è ancora cosa: try next year Jazz.
PHILADELPHIA 76ERS, SOLO 4 VITTORIE NELLE ULTIME 10
Settimana molto negativa anche per Maxey e compagni, sconfitti in 3 delle 4 partite settimanali, e che scivolano quindi all’ottavo posto ad Est, a quasi 3 partite da Indiana. C’è da dire che ad Est la situazione non è cosi complicata come sull’altra costa, ma alla squadra di Nurse serve un cambio di rotta anche per riacquistare credibilità in termini di fiducia in vista della postseason (e soprattutto serve recuperare Embiid. Settimana che si è aperta con la sconfitta contro i Sacramento Kings (108-96 sebbene i 29 di Maxey), è proseguita con la caduta al Wells Fargo Center contro i Clippers (107-108 e 26 di Maxey), e quella a Cleveland con i Cavs (117-114 e 23 di Lowry); per chiudersi con la vittoria contro i Raptors (135-120) Sicuramente con il rientro di Embiid, che secondo Adrian Wojnarowski dovrebbe avvenire verso fine marzo, i 76ers potranno tornare a far meglio, ma rimane comunque evidente il diverso rendimento della squadra con o senza il numero 21.
DRAYMOND, ANCORA?
Menzione speciale della settimana per Draymond Green, protagonista dell’espulsione che lo ha coinvolto dopo solo 3 minuti di gioco nella gara contro i Magic. Il provvedimento arriva in un anno turbolento per il numero 23, che in stagione è stato già sospeso 12 partite (rissa con Gobert, scazzottata a Nurkic e scontro con Mills) e sembra essere arrivato ad un punto di non ritorno. Il suo comportamento non è più tollerabile, e sia Kerr che Curry, quasi in lacrime nella gara contro Orlando, l’hanno fatto capire con le loro dichiarazioni. L’importanza dell’Orso Ballerino nell’economia del gioco Warriors rimane innegabile, ma Golden State può ancora permettersi le sue bravate per centrare i playoff?
In foto Irving (Facebook)
Diego Loretelli