di Pier Paolo Polimeno
Nonostante sia stato scelto più tardi del previsto, visto che la sua chiamata era attesa alla fine del primo giro, l’italo-americano Niccolò “Nico” Mannion non può di certo essere scontento di essere stato chiamato alla 48esima dai Golden State Warriors di Steve Kerr. Il diciannovenne con doppia cittadinanza, nato a Siena da un’ex pallavolista italiana e un ex cestista statunitense, infatti, si sente legato alla franchigia della Baia californiana per vari motivi.
Per il primo bisogna tornare indietro di qualche anno, per la precisione 37, quando al Draft del 1983 i Warriors avevano selezionato alla 43esima, quindi sempre al secondo giro, Pace Mannion, padre di Nico, poi venuto a giocare in Italia per più di dieci stagioni (Cantù, Treviso, Caserta, Reggiana, Fabriano, Roseto, Siena e Cefalù). Per tale motivo, subito dopo la chiamata la franchigia californiana ha voluto omaggiare il suo nuovo acquisto con un tweet recitante “Like father, like son”, ovvero “Tale padre, tale figlio”, e accompagnato da una foto dei due.
La seconda ragione, invece, è legata al coach della sua futura squadra: Steve Kerr. L’allenatore dei Golden State Warriors, infatti, a metà degli anni ‘80 ha frequentato lo stesso college di Nico, Arizona, e la stessa squadra universitaria, i Wildcats, ed è sembrato entusiasta dell’imminente arrivo del “Red Mamba”, come viene simpaticamente soprannominato per via dei suoi capelli rossi. Immediatamente dopo la chiamata al Draft, Kerr ha omaggiato l’arrivo del giovane giocatore con un breve tweet: “Bear down”, ovvero “Spingi, dai il massimo”, lo slogan degli Arizona Wildcats. Un messaggio striminzito, ma che potrebbe racchiudere sia il rispetto e l’affetto che Kerr prova per la sua vecchia squadra di college, sia un velato incoraggiamento al suo nuovo giocatore.
L’ultimo motivo, infine, riguarda una delle stelle indiscusse degli Warriors: Steph Curry. Oltre ad essere un fan sfegatato del numero 30, infatti, negli anni passati Nico Mannion ha partecipato, esattamente come James Wiseman, altro nuovo acquisto degli Warriors, ai camp organizzati da Curry, che pertanto si è congratulato con Nico postando la foto sottostante su Twitter.
Per svariati motivi, dunque, l’approdo ai Golden State Warriors potrebbe rappresentare un sogno per Nico Mannion, quasi una missione. Chiaramente giocare da guardia in una squadra che ha Steph Curry e Klay Thompson, che però si è infortunato di nuovo, all’inizio potrebbe non essere affatto facile. Tuttavia Nico potrà certamente allenarsi e giocare in un contesto a cui si sente legato, e che perciò gli permetterà di crescere, affinare il suo gioco e anche divertirsi. Il pubblico italiano nel frattempo lo seguirà con un occhio di riguardo, con la speranza che in futuro il giovane porti qualche gioia anche alla nostra nazionale. Il presente di Nico Mannion, però, al momento si chiama Golden State Warriors, quindi “Welcome to the NBA, Nico!”. L’Italia fa sicuramente il tifo per te.