La prima notizia è che Real Madrid – Virtus Bologna non è finita 92-95, bensì 91-95, dopo il riconoscimento dell’errore che aveva assegnato un punto per un tiro libero a Dzanan Musa, invece di una palla persa.

Poco male, visto che quel punticino non influisce sull’esito della gara, anche se ci è andato molto vicino: provate a pensare cosa sarebbe accaduto in caso di parità al 40’.

Resta comunque l’impresa, arrivata con un attacco finalmente più fluido ed un protagonista che non ci si aspettava, se non lo si conosceva bene.

Ismael Bako è stato determinante, cruccio per due colossi come Tavares e Poirier che hanno spesso dovuto usare le cattive (6 falli subiti), senza riuscire a fermarlo.

Il Real è Gabriel Deck (28) e poco più; ora affronta il primo momento critico del post Pablo Laso. L’idea di prendere un playmaker a Chus Mateo c’è, il profilo – Shannon Evans – sarebbe anche stato individuato. L’impressione è che la dirigenza darà al coach il giocatore che chiede, dopodichè potrebbe essere sotto esame.

 

Istambul è gialloblu: il Fener sbanca la Sinan Erden Sports Hall e si prende, almeno fino al prossimo episodio, la superiorità cittadina. Ci riesce grazie ai 25 punti di Scottie Wilbekin, ben coadiuvato da Guduric (5/6 da 3) che ci prende più da fuori che dall’area (1/6).

È proprio il 53.6% dal perimetro a decantare la sfida, ad Ataman non bastano le buone prestazioni di M’Baye e Micic, stavolta Clyburn – appena 8 punti per lui – non riesce nell’intento di non far pesare l’assenza di Larkin.

Festeggia Itoudis.

 

Secondo successo consecutivo per Zeljko Obradovic ed il suo Partizan: alla Stark Arena lo Zalgiris deve cedere il passo a Kevin Punter (26) e soci, pagando cari il secondo ed il quarto periodo in cui gli uomini di Kazys Maksvytis subiscono i parziali avversari.

I bianconeri portano 5 uomini in doppia cifra e conducono in porto la vittoria con relativa calma: ora guidano il gruppone delle squadre a 2 vittorie e guardano in alto.

Per i lituani, invece, ancora tanto da lavorare: la squadra ha qualche picco di talento ma mostra ancora qualche pecca quando si tratta di inserirlo nel contesto collettivo.

 

Sorride anche l’altra parte di Belgrado: la Stella Rossa non ha reverenza per l’esordio di Isaac Bonga e supera il Bayern di Trinchieri lasciandolo al palo, unica compagine a zero vittorie.

Giusta la scelta di Jovanovic di dare riposo a Bentil in campionato: l’ex Olimpia risponde con una doppia doppia da 12 punti e 13 rimbalzi, fungendo da complemento prezioso all’altro grande esordiente di serata, Luca Vildoza (20).

Decisamente meno fortunato l’esordio di Bonga, 0 punti per lui.

Trinchieri paga le brutte percentuali dall’arco (22.6%) e la netta inferiorità a rimbalzo (45-33).

 

L’ASVEL si sblocca finalmente: davanti ai 5560 spettatori dell’Astroballe gli uomini di TJ Carter schiantano il Baskonia e l’entusiasmo che gli spagnoli avevano sviluppato dopo le recenti vittorie.

87-61 il finale di una gara dominata in lungo ed in largo dai transalpini, bravi a distribuire responsabilità ed a far circolare palla con Obasohan (5 assist) migliore nella fase di rifinitura.

Il Baskonia, che riabbracciava Pierrià Henry, ha patito oltremodo l’assenza di Markus Howard, l’uomo del salto di qualità, ai box per infortunio.

 

La giornata perfetta delle neopromosse si arricchisce anche del successo di Valencia che mette a tacere l’Alba Berlino di un pur buon Procida (9 per lui in 20’, schiacciata in contropiede inclusa).

Sugli scudi ci va un Chris Jones che ha brillantemente superato il momento di leggero appannamento delle scorse settimane e si prende la scena segnando 20 punti e smazzando 8 passaggi vincenti mentre Dubljevic mostra la sua bidimensionalità segnando con le stesse percentuali al di qua ed al di là dell’arco.

Mumbrù, tra l’altro, si prende anche il derby degli allenatori spagnoli esordienti nella competizione; i suoi dominano in lungo ed in largo l’incontro.

 

Lorenzo Brown. Punto.

22 punti, 9 assist, 6 rimbalzi, 2 recuperi, +15 di plus/minus.

Lo statunitense naturalizzato spagnolo sta dimostrando tutte le proprie virtù in questo primo scorcio di stagione, l’onda lunga di Eurobasket sembra averlo reso ancor più costante nel rendimento e lui si è preso le chiavi del Maccabi senza colpo ferire.

Firmato il contratto, Bacon si è reso conto di quanto sia necessario il suo pronto impiego da parte di Radonjic: cucinato a fuoco lento, con Andrews in panchina solo per onor di firma, il Panathinaikos affonda in classifica dopo una gara in cui non ha mai dato la sensazione di poter realmente dire la sua.

 

Se Atene piange, il Pireo non ride. Al Palasport della Pace e dell’Amicizia la spunta il Monaco che ritrova il duo Okobo (23) – James (20).

Non di solo Vezenkov si può vivere: era inevitabile che il bulgaro potesse accusare un passaggio a vuoto, anche se 13 punti e 7 rimbalzi lo sono per modo di dire.

Per quanto ci possa provare Sloukas (8 assist), l’Olympiacos ha bisogno di bocche da fuoco alternative, preferibilmente con punti nelle mani e faccia tosta.

 

Capitolo Milano: quella del Palau (74-56) è una batosta pesante da digerire, soprattutto se arrivata contro una squadra che resta un gigante fragile come il Barça, sballottato tra i crescenti isterismi di coach Jasikevicius e le questioni societarie d’attualità anche dopo l’insediamento di Joan Laporta.

Una Milano spompata, quella vista sul parquet catalano, incapace di opporre resistenza quando i blaugrana segnavano con troppa facilità dall’area (65.9%), a dispetto del fatto che i biancorossi siano la miglior squadra per percentuali concesse al di qua del perimetro. .

Funziona, al tecnico lituano, la connessione tra Laprovittola (5 assist) e Tobey (13+7rimbalzi).

Tanto da fare in palestra per Ettore Messina ed i suoi: in primis vanno recuperati gli infortunati Mitrou-Long e Baldasso, anche per dare un minimo di respiro a Pangos. Non basta certo il solo Davies (18), nella serata da grande ex, per impensierire un roster completo come quello del Barça che, tra le altre cose, attende ancora il ritorno di Mirotic.

Non certo uno qualunque.

 

L’ MVP di BM: Lorenzo Brown (Maccabi Tel Aviv)

Devastante, immarcabile, direttore d’orchestra e finalizzatore.

Il referto recita 22 punti, 6 rimbalzi e 9 assist, mai come in casi del genere quei numeri spiegano una prestazione sopra le righe.

Ci si chiedeva, anche in Spagna, il perchè di una sua naturalizzazione e convocazione, poi è arrivato Eurobasket ed ecco che l’ex Kazan mette in mostra il proprio repertorio.

Ora anche a Tel Aviv non hanno dubbi. Le chiavi vanno affidate a lui.

 

IL QUINTETTO DI BM

Playmaker: Lorenzo Brown (Maccabi Tel Aviv): 22 punti, 9 assist e 6 rimbalzi vs Panathinaikos
Guardia: Scottie Wilbekin (Fenerbahçe): 25 punti, 5 assist vs Anadolu Efes.
Ala Piccola: Kevin Punter (Partizan Belgrado): 26 punti vs Zalgiris Kaunas
Ala Grande: Ben Bentil (Stella Rossa Belgrado): 12 punti e 13 rimbalzi vs Bayern Monaco
Centro: Ismael Bako (Virtus Bologna): 16 punti e 6 falli subuti vs Real Madrid

 

LA TOP FIVE DI BM:

Lorenzo Brown – Maccabi Tel Aviv
Scottie Wilbekin – Fenerbahçe
Elie Okobo – Monaco
Kevin Punter – Partizan Belgrado
Chris Jones – Valencia Basket

 

Elio De Falco